MICHELA BERTI
Cronaca

"Siena deve imparare a sognare. Io l’ho fatto, non mi sono arresa"

La presidente della Provincia Agnese Carletti si racconta: dalla vertenza Beko all’incarico in UPI

Agnese Carletti, presidente della Provincia di Siena e sindaco di San Casciano dei Bagni, nella sede della redazione de La Nazione

Agnese Carletti, presidente della Provincia di Siena e sindaco di San Casciano dei Bagni, nella sede della redazione de La Nazione

La sua vita, da quando è stata eletta a settembre presidente della Provincia di Siena, è cambiata. "I miei cittadini si lamentano, vorrebbero avermi sempre lì". Agnese Carletti nella doppia veste di presidente della Provincia e sindaco di San Casciano dei Bagni. Amministratrice H24, risponde sempre "presente": "Non è presenzialismo, ma rispetto. Vivendo in una realtà piccola, so bene quanto sia importante avere il rispetto di chi ricopre certi ruoli". E oggi, giorno della Liberazione, la Carletti sarà nella sua comunità, stamani, poi nel pomeriggio, a Siena in piazza del Campo. "Abbiamo chiesto di ridurre la musica durante il corteo, ma le manifestazioni del 25 Aprile sono sempre sobrie, perché istituzionali".

Presidente, la complessa vertenza Beko. Avete creato un modello di relazioni?

"Se per modello Beko si intende trovarci attorno ad un tavolo per provare a condividere una posizione, allora sì e di questo sono orgogliosa. Ricevo da tutti in maniera trasversale la richiesta di dialogo. Mi è arrivata all’ultimo tavolo regionale su AviCoop e a quello su Jsk. Si capisce che c’è una necessità di lavorare tutti insieme, anche se ci sono posizioni diverse che devono fare poi sintesi".

Occupazione, il capoluogo soffre molto. La provincia sembra avere più anticorpi. Cosa ne pensa?

"Forse nella provincia siamo più abituati alle difficoltà, soprattutto nelle aree più interne. Lo spopolamento ci ha costretti a rimboccarci le maniche. Bisogna sognare. A San Casciano ho sognato, siamo stati fortunati. Tanti piccoli sogni, tra pubblico e privato, non senza difficoltà perché comunque il museo ancora non c’è... Molti hanno comprato casa, il prossimo mese aprirà un bar, una struttura ricettiva, la farmacia ha fatto una nuova linea di prodotti. Nei territori lontani per non arrenderci non abbiamo potuto fare altro che sognare. Credo che forse ora anche Siena abbia bisogno di lavorare a un progetto comune e soprattutto di sognare".

Senta presidente, sul fronte infrastrutture siamo messi maluccio...

"Sì, ecco. Questo è il grande problema della provincia. Una situazione inaccettabile. Dobbiamo lavorare insieme per essere più forti nelle richieste di infrastrutture".

Ma c’è un tavolo in cui si parla di questo?

"Non che io sappia. Nel momento in cui ho detto che avrei voluto lavorare per un piano strategico per Siena, ho immaginato proprio un luogo dove si potesse parlare di questo. Lavorare a un piano strategico per condividere punti fermi a prescindere dai colori politici. Sono stata eletta nel direttivo di Upi e ho ricevuto, pochi giorni fa, la delega alla pianificazione strategica delle Province. Il lavoro a Siena potrebbe diventare pilota".

Cosa pensa del suo partito, il Pd?

"In che senso? – dice la Carletti sorridendo (e guadagnando qualche prezioso secondo di tempo...) – penso che sia tra la gente, al netto di tutte le discussioni che ha internamente e che sono un limite se non si arriva a una sintesi, ma sono importanti. Se avessimo tutti la stessa opinione, come sul riarmo ad esempio, sarei preoccupata. Quindi va bene la dialettica, poi però alla fine dobbiamo dare una risposta chiara alla gente". Si mette in gioco dunque, l’amministratrice ’acqua e sapone’ che risponde sempre "presente". Anche alla festa del carciofo nelle Crete senesi "sì, ora deve andare. La saluto" e parte per il borgo di Chiusure.