REDAZIONE SIENA

Siena Jazz e il nuovo statuto. Il tribunale annulla la delibera

Era stata assunta il 4 agosto 2022. Bazzani (Associazione jazzistica senese): "Caroni aveva ragione"

Siena Jazz. è da lungo tempo al centro del dibattito cittadino. Una delle questioni proprio il cambio di statuto nel 2022, adesso arriverà quello nuovo

Siena Jazz. è da lungo tempo al centro del dibattito cittadino. Una delle questioni proprio il cambio di statuto nel 2022, adesso arriverà quello nuovo

Franco Caroni aveva ragione. In sintesi, è questo il commento che il presidente dell’Associazione Jazzistica Senese, Roberto Bazzani, ha rilasciato subito dopo la notizia della sentenza con la quale la sezione civile del Tribunale di Siena si è espressa sull’impugnazione della delibera assembleare con la quale nel 2022 è stato cambiato lo statuto del Siena Jazz. I motivi dell’impugnazione erano due. Il primo riguardava la composizione dell’assemblea, dal momento che mancava del tutto la rappresentanza dell’Associazione Jazzistica Senese; l’altro riguardava invece l’assenza di un notaio, le cui funzioni sarebbero state assolte dal segretario comunale. Il collegio, composto dai giudici Giulia Capannoli, Chiara Fiamingo e Marta Dell’Unto, ha riconosciuto valido il secondo motivo, confermando invece che la composizione dell’assemblea era regolare. In ogni caso, anche solo il secondo motivo, in pratica un vizio di forma, è bastato per annullare la delibera. "Una vittoria giudiziaria, purtroppo postuma, da dedicare al padre fondatore di Siena Jazz e dell’Associazione Jazzistica Senese, Franco Caroni – commenta Bazzani – che aveva deciso, a malincuore, di agire in giudizio e che anche in questa occasione aveva visto giusto". Con il nuovo statuto era stata modificata la composizione del consiglio d’amministrazione, che prima prevedeva cinque rappresentanti del Comune, tre dell’Associazione e uno della Provincia, e che con la modifica è risultato composto da sei rappresentanti del Comune, uno dell’Associazione, uno della Provincia e uno della Regione (sul cui ingresso nell’istituzione senese qualche dubbio fu sollevato da subito). "Poiché le modifiche allo statuto non erano state concordate né autorizzate dall’Afam – ricorda Bazzani – temevamo che questo comportasse la decadenza delle autorizzazioni rilasciate per i corsi. Questo spinse Caroni a fare ricorso".

La decisione del Tribunale, in realtà, non entra nel merito dello statuto, ma annullando la delibera per l’assenza di un notaio all’assemblea in cui è stata adottata fa comunque decadere anche il nuovo statuto. La volontà di rivedere le cose era comunque già ampiamente condivisa. E infatti già da tempo i tre soci fondatori (Associazione, Comune e Provincia) stanno lavorando al nuovo statuto, che sarà presentato probabilmente già all’assemblea di venerdì prossimo (30 agosto). Il nuovo assetto dovrebbe lasciare al Comune i sei rappresentanti, prevedendone poi uno per la Provincia e uno per l’Associazione, aggiungendo però un rappresentante per gli studenti, uno per i docenti e inserendo nel cda anche il direttore artistico. Un assetto che riequilibra i rapporti all’interno del consiglio. Resta però ancora un nodo da sciogliere. Una formalità. Ma come dimostra la decisione del Tribunale civile, ogni formalità non rispettata espone un atto a una possibile impugnazione. Il problema che sembra emergere e che dovrà essere risolto nelle prossime ore è legato al presidente che ha convocato l’assemblea (la cui composizione è più piccola rispetto al cda: un rappresentante per Comune, uno per Provincia e uno per Associazione). Il presidente, infatti, è stato nominato da un cda composto sulla base di uno statuto adottato con una delibera che il tribunale ha annullato. Un passaggio da risolvere ma che non bloccherà la convergenza dei tre attori verso il nuovo assetto, nella comune intenzione che sia il più condiviso possibile e che tutti gli strumenti siano bene accordati.

Riccardo Bruni