
Amitav Ghosh
Siena, 4 luglio 2024 - "Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è localismo, particolarismo, e in questo senso penso che Siena sia un posto molto speciale che ha preservato questo localismo per oltre otto secoli. È molto commovente per me vedere che avete un evento come il Palio, che nonostante sia vecchio di molti secoli mantiene il suo fascino sull'immaginazione dei giovani". Lo ha detto Amitav Ghosh che oggi ha ricevuto la laurea magistrale ad honorem in Lettere Moderne dall'Università di Siena, che lo ha definito "lo scrittore indiano anglofono più interessante e rappresentativo del nostro tempo". Durante la cerimonia, che si è tenuta nell'Aula Magna del Palazzo del Rettorato dell'Ateneo, Amitav Ghosh ha tenuto la dissertazione dal titolo "Intimations of Apocalypse: Catastrophist and Gradualist Imaginings of the Planetary Future" ("Intimità dell'apocalisse: Immagini catastrofiste e gradualiste del futuro planetario"), avviando le sue riflessioni a partire dalle peculiarità della città di Siena. "Penso che questa straordinaria città toscana - ha sostenuto Gosh - ci fornisca un modello per pensare a come possiamo creare localismo, che di solito è considerato noioso, poco interessante, ma qui vediamo il modo in cui possiamo dare un potere immaginativo capace di sostenersi per molti secoli. Penso che sia qualcosa che dobbiamo davvero studiare, perché sta scomparendo sempre più nel resto del mondo". Nel corso della dissertazione Ghosh ha offerto un'analisi delle tendenze che alimentano "i presagi di una catastrofe futura", segnalando "gli indizi già percepibili" e partendo dall'evidenza che "una crescente parte della popolazione ha ormai accettato l'idea di un'apocalisse come evento inevitabile". Questo scenario richiede, ha spiegato lo scrittore indiano, "una pianificazione e una preparazione attive". Gosh ha poi illustrato il passaggio da una concezione essenzialmente religiosa dell'Apocalisse a una visione tecnocratica della fine del mondo, dai pericoli nucleari alle epidemie. "L'ansia sociale alimentata da tali visioni ha generato un mercato di 'strumenti' per la sopravvivenza in caso di catastrofi. La vera risposta a quest'ansia - ha detto Ghosh - proviene dal nuovo linguaggio ecologista, spesso introdotto dalla comunità accademica grazie all'attività di ricerca". E' stato il rettore Roberto Di Pietra a salutare Amitav Ghosh e a tratteggiarne lo spirito dell'opera. Ha quindi preso la parola il professor Pierluigi Pellini, direttore del Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne, che ha letto la motivazione della laurea ad honorem: "Per aver dato un contributo, con la sua imponente produzione letteraria, alla creazione di una estetica ambientalista, abbracciando una molteplicità di forme espressive e rendendo il suo lavoro di particolare interesse". Elena Spandri, professoressa ordinaria di Letteratura inglese all'Università di Siena ha quindi tenuto la laudatio dedicata allo scrittore: "Amitav Ghosh è un intellettuale completo, che unisce lo sguardo dello studioso a quello del visionario capace di immaginare un mondo diverso e migliore, e di resistere alle tentazioni nichilistiche che hanno contagiato molti suoi contemporanei". Maurizio Costanzo