REDAZIONE SIENA

Siena, la Pam apre nell’ex filiale Mps

Firmato il contratto d’affitto per i locali in Banchi di Sotto

Via Banchi di sotto

Siena, 30 luglio 2019 - Mentre Etruria Retail progettava di aprire, in quegli spazi in Banchi di Sotto dove c’era la filiale Monte dei Paschi, un punto vendita innovativo, con cinque o sei operatori vocati alla gastronomia, la proprietà del fondo firmava il contratto con il gruppo Pam. E avvertendo contestualmente i dirigenti di Etruria che la trattativa era chiusa. In via Banchi di Sotto aprirà un supermarket, come annunciato, ma avrà l’insegna Pam local, un format scelto dal gruppo della grande distribuzione, che sta crescendo rapidamente. Visto che in quattro anni ci sono già più di 75 punti vendita, tra diretti e in franchising, che hanno quest’insegna. E che si caratterizza per la presenza, come dichiara Pam, «di collaboratori per la maggior parte giovani sotto i 30 anni».

Pam è un gruppo molto attivo nella grande distribuzione: l’ultima apertura dei circa 800 punti vendita è stata a Bologna due settimane fa. Il nome è l’acronimo di ‘PiùAMeno’, usato per la prima volta nel 1958 a Padova. Il quartier generale è a Venezia, il fatturato supera i 2,4 miliardi di euro e la forza lavoro è fatta di 9.800 collaboratori. A Siena Pam è l’insegna del supermarket nel centro commerciale di Piazzale Rosselli, alla stazione.

La scelta di aprire un Pam Local nel centro storico sembrerebbe essere il preludio anche a possibili assunzioni di giovani. Ma sarà la società a fornire i dettagli. Per ora si sa solo che l’apertura sarebbe prevista a settembre-ottobre e che il progetto per gli oltre 200 metri quadri da destinare al punto vendita sarebbe pronto.

Tornando alla famiglia proprietaria di quei locali, i rappresentanti tengono a precisare che si trattava di un «affitto strategico». E d’altronde la storia dell’ex filiale Mps è piena di concorrenze tra marchi. Prima che Rocca Salimbeni decidesse di aprire una filiale di fronte al Palazzo della Fondazione, c’era stata un’offerta di un grande gruppo bancario nazionale, ovviamente concorrente del Monte. Ma i proprietari scelsero la banca senese nel 2000.

Più o meno lo stesso copione di oggi, solo che al posto delle filiali delle banche ci vanno market alimentari o attività del food and beverage, l’unico settore commerciale che tira in Italia.

«Ci sembra strano contestare l’evidenza - fanno notare i rappresentanti della famiglia di proprietari - e lamentarsi perché aprono solo negozi di alimentari e ristoranti nei centri storici. Così come può essere un luogo comune parlare di affitti troppo cari. Per quei locali - è l’epilogo - noi paghiamo 18mila euro l’anno al Comune per Imu e Tasi, 1.500 euro al mese, anche quando sono vuoti. E quando li affittiamo, c’è il 60% di tasse sul canone. Il prezzo lo fa il mercato, sempre».