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Siena, la ricetta di ‘San Desiderio’. "L’unione fa la forza"

Il titolare del noto locale pensa a tutelare anche i dipendenti. "Ho storpiato il mio lavoro ma c’è grande solidarietà"

Il titolare del locale Andrea Stopponi

Siena, 28 aprile 2020 - «Ci hanno ridato una mazzata: si allungano i tempi della riapertura. Guarda, per me potrebbe anche andare bene con meno paletti dal primo giugno, soprattutto il distanziamento". E’ al ristorante Andrea Stopponi, proprietario del ‘San Desiderio’, due passi dal Duomo e da Piazza. "Sono una persona pratica e ho fatto due conti. La mia sala viene apparecchiata per 90 persone. Stando alle regole che si profilano ne posso mettere a tavola 25, 30 al massimo. Ditemi come si possono mantenere i dipendenti e in che modo si pensa che non vadano persi posti di lavoro". Mette il dito nella piaga. Spiegando che ha 5 addetti in cassa integrazione "anche se finora non hanno ricevuto un euro. Pagherò loro lo stipendio di marzo per i giorni in cui il ristorante è stato aperto. Ci tengo, siamo come una famiglia. Lo chef sono 12 anni che è con noi. Mi sento responsabile ma questa è la realtà". Stopponi è stato uno dei fortunati, se così si può dire, che ha ricevuto i 600 euro. "Ovviamente volatilizzati. Ci sono le spese vive che continuano a correre. E’ arrivata una bolletta di 450 euro", declina le cifre. Così, per fare quadrato e riuscire a superare insieme al suo staff il momento delicato, ha accettato di "storpiare" l’attività svolta da 30 anni. "Ho iniziato con il cibo da asporto e a domicilio – prosegue – collegandomi alla piattaforma ‘Si mangia’ ma anche ricevendo direttamente le prenotazioni dopo aver messo il menù sui social. Credo che in una fase come questa l’unione fra gli operatori sia fondamentale. Stiamo cercando di organizzarci (vedi articolo sopra) e di formare una sorta di comitato che sia propositivo. Non contro sindaco e Comune, anzi potrebbero diventare la nostra voce". Poi c’è la solidarietà. Lo spirito di mutuo soccorso fra senesi e contradaioli. "Quando ti chiamano chiedendo di avere nel fine settimana un pasto a casa hai la sensazione di non essere solo. Come a dire ’noi ci siamo’. Speriamo – auspica – di risvegliarci presto da questo brutto sogno" Laura Valdesi