LAURA VALDESI
Cronaca

Siena, la clamorosa scoperta di due agenti della Provinciale: «Sono tornati i castori»

Confermata dallo studio pubblicato su ’Hystrix’. Le aree di avvistamento nel bacino dell’Ombrone, fra i comuni di Civitella Paganico, Montalcino, Murlo e Monticiano.

L'agente della Polizia Provinciale mostra l'immagine dei castori (Foto Di Pietro)

L'agente della Polizia Provinciale mostra l'immagine dei castori (Foto Di Pietro)

Siena, 8 luglio 2021 - «Sono tornati i castori europei in Toscana e anche nel nostro Paese dove mancavano da secoli. Così hanno ricostruito gli studiosi». Brillano gli occhi degli agenti della Polizia provinciale Stefano Morelli e Filomena Petrera che da venti anni sorvegliano natura e fauna della terra di Siena insieme ai loro colleghi, guidati dal comandante Marco Ceccanti. Grazie al loro intuito, unitamente a quello di un pescatore, sono stati scoperti alcuni esemplari di castoro fiber nell’area del bacino dell’Ombrone e del Merse, fra i comuni di Civitella Paganico, Murlo, Montalcino e Monticiano. E’ qui che le foto-trappole messe dagli studiosi dopo la segnalazione ricevuta hanno svelato la presenza di questi animali, protagonisti di favole e libri per ragazzi, di cartoni animati. La scelta di tali aree da parte del castoro, mammifero simpatico e laborioso, conferma anche la presenza di un habitat incontaminato. E dunque da tutelare. 

La scoperta non sarebbe avvenuta senza la sensibilità e l’occhio clinico dei due agenti. «Abbiamo notato lungo il corso del fiume, durante la vigilanza sui corsi d’acqua e negli ambiti naturalistici del territorio, alcuni segni inequivocabili. Negli alberi, in particolare salici e pioppi che prediligono, c’erano rosicchiature della vegetazione riconducibile a questa specie. Il pensiero è stato subito che si trattasse del castoro, ma sulle prime non sapevamo neppure se segnalarlo visto che tale specie manca dalle nostre zone da secoli», riavvolgono il nastro Morelli e Petrera. Sarebbe stata una scoperta eccezionale, però. Perché un esemplare era stato individuato nella zona del Tarvisio, al confine con l’Austria, nel 2018. Nel novembre 2020 un altro in Val Pusteria. Adesso in Toscana, fra le province di Siena e Grosseto, di recente anche nell’Aretino, come conferma lo studio pubblicato su ’Hystrix - The italian journal of Mammology’ a cura di Chiara Pucci, Davide Senserini, Giuseppe Mazza ed Emiliano Mor