LAURA VALDESI
Cronaca

Camionista impiccato: i dubbi della madre: "Chiedeva soldi, negò che c’entrasse l’usura"

La donna svela che il nipote, il giorno della morte di Simone Casini, si accorse che i profili social venivano cancellati salvando le chat

genitori di Simone Casini, morto il 27 luglio 2022, Ivano e Daniela, non si arrendono. "Non faremo un passo indietro, vogliamo la verità", dicono

genitori di Simone Casini, morto il 27 luglio 2022, Ivano e Daniela, non si arrendono. "Non faremo un passo indietro, vogliamo la verità", dicono

Siena, 18 maggio 2024 – «Mai è poi mai avrei pensato che Simone potesse uccidersi. Mi diceva sempre ’la vita è bella’. Un giorno parlava di una persona che aveva tentato di togliersi la vita commentando ’come si può pensare di fare un gesto del genere’. Uno magari lascia un biglietto. Ho guardato dappertutto senza trovare nulla. L’hanno ammazzato, me l’hanno ammazzato", ribadisce con voce ferma la signora Daniela. Madre di Simone Casini, il camionista 43enne di Vivo d’Orcia trovato morto impiccato dentro il camion. Era il 27 luglio 2022, vicino ad Isola d’Arbia.

Signora Daniela, la questione denaro sembra centrale nella vicenda di suo figlio. Nei suoi conti però nessuna traccia di versamenti alla sedicente fidanzata, rimasta solo un profilo social.

"Lui faceva il prelievo e consegnava il denaro a qualcuno. Era circondato da persone sui social che, come dire, lo intimidivano. Quando prendeva lo stipendio effettuava il prelievo. Ma non c’è traccia di bonifici, questo no. Però gli servivano soldi".

Ha chiesto a Simone perché?

"Certo, non rispondeva. A volte accampava la scusa delle donne o del gioco. Gli ho anche domandato se avesse problemi di usura. ’Ma che fai scherzi’, la sua risposta. Io chiedevo ma lui non si sbottonava. Lo stesso con gli amici quando volevano sapere di Enriquetta (il nome della sedicente fidanzata, mai vista fisicamente, ndr ). Cambiava argomento".

Aveva chiesto denaro anche a parenti?

"Ad un parente e ad un amico, di questo c’è riscontro".

E a voi genitori?

"Chiedeva poco a noi. Magaris e voleva 50 gli davo 100, come ogni mamma. None rano grosse cifre anche perché sapeva le spese che sostenevamo. per mio suocero era necessaria una badante".

Ha racconta to che i profili social dei fantomatici amici della sedicente fidanzata di suo figlio sono stati chiusi nel giro di poche ore dopo la morte.

"Esatto. E’ stato mio nipote a salvare i messaggi facendo gli screen shot. Stavamo guardando i profili la seram, il giorno che è morto. Fra le 19 e le 5 del mattino, tutto sparito".

Questo vuol dire che la famiglia teneva la guardia alta sulal vicenda di Simone.

"Certo. A vote mi aveva anche tolto l’amicizia su facebook. Poi magari me la ridava e la levava di nuovo. Ma quello che sapevo era la punta dell’iceberg, superficiale. Solo dopo sono emersi i particolari, i messaggi, il resto".

Il ricordo più bello, l’ultimo che ha di suo figlio?

"Il sorriso quando venne a prendere il frigorifero portatile con le cose da mangiare. Tranquillo, sereno. Rideva e scherzava. I viveri li ha presi il lunedì, l’ultima telefonata è stata intorno alle 8.20-8-30 di mercoledì, giortndella morte".

Cosa le ha detto?

"Stava bene. Ho chiesto se passava da casa, non lo sapeva. Dipendeva dal viaggio che gli davano da fare. Tutto normale, come sempre".

Teneva diari Simone?

"No, niente diari".

E’ sepolto al cimitero di Vivo d’Orcia: mai trovato lì qualche volto sconosciuto.

"No, proprio no".

In più occasioni, ha riferito anche a ’Chi l’ha visto?’, sui figlio le aveva detto che vi stavano controllando. Vi tenevano d’occhio.

"Si sentiva controllato. Diceva ’mi vedono anche se salgo le scale’".

Vi siete mai sentiti in pericolo lei e suo marito Ivano?

"Non ho mai avuto questa sensazione. Non ho paura di niente".

Il paese vi è stato vicino dopo la scomparsa di Simone?

"Tutto il Vivo è incredulo sul fatto che si sia suicidato. Ci crede poco. E se davvero l’avesse fatto vuole sapere perché".

Se non venisse disposta la riesumazione della salma perché non ritenuta opportuna all’esito degli accertamenti svolti, cosa farete?

"Non ci arrenderemo. Combatteremo finché la verità non emergerà. Non faremo alcun passo indietro".

Una donna ferita ma determinata a sollevare il velo su chi ha ruotato intorno a suo figlio Simone per quasi otto anni, intessendo contatti solo virtuali con nomi falsi. E profili fake. Tutti cancellati, appunti, appena si è diffusa la notizia della sua morte.