MATTEO CAPPELLI
Cronaca

Smood e Sclerosi multipla. Il percorso per i pazienti

Il nuovo progetto sul processo di cura presentato dall’Asl Toscana sud est. L’obiettivo è accompagnare le persone durante tutte le fasi della malattia .

La presentazione del progetto nella sede dell’Asl Toscana sud est

La presentazione del progetto nella sede dell’Asl Toscana sud est

"Un progetto di grande valore" così viene definita l’iniziativa Smood, presentata al centro direzionale dell’Asl Toscana sud est dalla direttrice sanitaria Assunta De Luca. Un progetto riguardante il percorso di cura dei pazienti affetti da sclerosi multipla e su ciò che può e deve essere fatto per aiutarli durante la malattia.

"È una conferenza di inizio, anche se effettivamente siamo già partiti e su Siena inizieremo anche a collaborare con le Scotte – dice De Luca – si tratta di un progetto importante che unisce il mondo dei pazienti, con il mondo sanitario e quello del volontariato. Un esempio che possiamo traslare anche per le prese in carico di altre patologie, cercando di alleggerire le difficoltà del paziente durante il percorso di cura. Un percorso che unisce anche l’azienda Ospedaliera e l’Asl locale ovvero quella sud-est".

È intervenuta anche la direttrice dell’Area dipartimentale Innovazione e sviluppo Maria Giovanna d’Amato: "Collaboriamo con Aism dal 2018-19, una collaborazione fondamentale per la produttività della nostra azienda. Questa iniziativa fa parte dei nostri valori, negli anni è cresciuta e ha manifestato punti di forza su importanti realtà – prosegue D’Amato –. Tra l’altro insieme ad Aism abbiamo già lavorato insieme per la vaccinazione delle persone fragili durante il periodo del covid".

Sull’efficacia del progetto Smmod non potevano mancare le parole della direttrice dell’area dipartimentale delle direzione professioni sanitarie della riabilitazione Diptes Antonella Lorenzoni: "Un progetto, lo Smood, importante anche come azienda perché ci permette di approfondire la conoscenza del Pdta, fare una sintesi delle varie istanze sia degli affetti di sclerosi multipla, sia degli operatori. Abbiamo inoltre posto un questionario – continua Lorenzoni – a circa 600 dipendenti, aggiungendo anche collaborazioni con i docenti aziendali. Le parole d’ordine: qualità della collaborazione e obiettivi mai statici".

Infine è intervenuto anche il professor Battaglia: "Non siamo mai sulle barricate, ma al contrario siamo al tavolo a portare il nostro contributo. Mi sento in dovere di citare Agostino D’Ercole che è stato guida e sperimentatore da quando abbiamo iniziato con il Pdta per la sclerosi nel 2004, insieme all’assessore Rossi. Inoltre è importante ricordare che tutte le figure professionali hanno un ruolo sul territorio e che è fondamentale creare una rete sul territorio stesso".