Siena, 21 febbraio 2024 – Occhi puntati sul volto del loro ’amico’ umano. Senza mai mollare con lo sguardo. Tono della voce e gesti sono la guida per Drago e Kora, due cani dei vigili del fuoco del comando provinciale di Siena impegnati da giorni nelle ricerche all’interno del cantiere di via Mariti a Firenze, teatro dell’ennesima tragedia sul lavoro.
"Adesso sono di riposo ma da domani (oggi, ndr) se c’è necessità torneranno a lavoro dando il cambio ad altre unità finché – spiega il comandante provinciale Paolo Bruno De Paola – non sarà trovata l’ultima persona rimasta sotto le macerie". Probabilmente proprio sotto il getto di cemento.

Il primo a partire per Firenze, quando si è verificato il crollo, è stato Luca Pison, 36 anni, proprietario della femmina di pastore tedesco di 5 anni, Kora. "Sono partito unitamente ad un collega di Grosseto e ad uno di Lucca. Siamo arrivati sul luogo circa due ore dopo l’accaduto, i primi soccorsi erano già stati prestati. Noi ci siamo concentrati, questa l’indicazione, sulla ricerca di quattro persone verificando, grazie all’olfatto dei nostri cani, se c’erano zone da poter indicare ai colleghi che facevano parte del soccorso ricerca in ambiente urbano (Usar, ndr) in cui era possibile che si trovassero sepolte le vittime", racconta Pison.

Che prosegue sottolineando "come il contesto operativo risultasse veramente difficoltoso sia per l’alto rischio dell’evoluzione, c’erano molte cose che potevano collassare, anche se la difficoltà maggiore incontrata dai cani è stata la presenza del cemento fresco. Ha agito come una coperta. Di fatto la possibilità di sentire le persone sotto tale strato era veramente minima. Non hanno dato una segnalazione piena e positiva, (di solito abbaiando, ndr) rispetto a come siamo abituati a lavorare in addestramento, per esempio. In questo caso hanno identificato una zona come area possibile. Confermata dal comportamento tenuto, operando separatamente, dalle tre unità cinofile impegnate sul sito". Lì è presumibile che si trovi l’ultimo operaio, 56 anni, che dunque manca all’appello.
Luca Pison e Andrea Zacchei, quest’ultimo proprietario di Drago, spiegano quanta attenzione e amore vengono messi nell’attività di ricerca con i loro cani. Se l’area è limitata, osservano, lo sforzo per l’animale è inferiore fermo restando che quando il cane ’setaccia’ può arrivare fino a 300 atti respiratori.
La quantità di energia che utilizza nell’indagine olfattiva è smisurata a confronto con la la mera attività fisica, che è banale per l’animale. Tutela è dunque la priorità nei confronti della ’fidanzata’ (la definisce così) Kora e di Drago.
"Nell’attività operativa – amplia il campo Zacchei che ha lavorato anche nel terremoto in Turchia – siamo appositamente in due perché nei crolli, come quelli appunto dovuti al sisma e nel cantiere di Firenze il primo cane segnala se ci sono persone vive, noi cerchiamo quelle. Il secondo fornisce la conferma della prima indicazione lavorando singolarmente".
C’è un’età anche per le unità cinofile in cui andare in pensione: 11 anni. "Per questo motivo – conclude Zacchei, originario di Castiglione d’Orcia ma vive a San Gimignano – prenderò un altro cane di tre mesi iniziando il graduale percorso di addestramento".