
"Sogno il Monte che cresce da solo. Aeroporto, troppi ostacoli di parte"
Presidente Eugenio Giani, la sua ultima dichiarazione su Siena riguardava Mps. ’Avevamo ragione noi’, ha detto.
"Ero presidente della Regione da pochi mesi, mi trovai a fronteggiare una narrazione del Monte come banca decotta. In tanti spingevano per un’incorporazione con un grande gruppo e per archiviare una storia nata nel 1472. Per mesi ci fu la trattativa con UniCredit, lo Stato avrebbe dovuto pagare 8 miliardi per venderla. Avviai una battaglia con gli enti locali, sindaco De Mossi e presidente della Provincia Franceschelli. Provarono a ridicolizzarmi, alla fine il ministro Franco cambiò rotta".
Come s’immagina il futuro?
"Due miliardi di utili, il ritorno ai dividendi e le assunzioni sono la prova di un grande lavoro dell’ad Lovaglio e di tutto il management. Sono orgoglioso di aver lottato per tenere in vita una storia di fare banca che dura da secoli. Sogno ancora un Monte che cammini da solo".
E’ vero che quando la Toscana non ricorda qualcosa della sua storia, lo chiede a lei? E’ più toscano o più fiorentino?
"Mi sento più toscano, il mio slogan di governo è la Toscana diffusa, che va dalle capitali dell’arte e del turismo alle aree piccole. La Toscana ha un’identità da 450 anni, l’anniversario della morte di Cosimo I ricorda chi unificò Siena, Pisa e Firenze e creò il primo stato unitario".
Qual è lo stato di salute economico del Granducato?
"Buono. Un livello record di occupazione, nei distretti ci sono delle criticità, ma l’export non è mai andato così bene. C’è una genialità toscana che si esprime in tanti settori, rendendo i nostri prodotti unici".
Perché 7 capoluoghi su 10 della Toscana che fu rossa sono governati dal centrodestra?
"E’ uno spirito di reazione. In quei capoluoghi si è voluto sperimentare qualcosa di diverso, per dare un segnale al centrosinistra, che sembrava vedere il potere come una rendita. A volte, quando si è sperimentato il nuovo, come a Livorno con i 5Stelle, si è tornati indietro in fretta. Il centrodestra ha dimostrato più radicamento, ha rivinto in città come Siena e Pisa".
Apriamo il dossier infrastrutture. Sarà realizzata la nuova pista dell’aeroporto di Firenze?
"Prima mi faccia ricordare i passi avanti sulle strade, come la Grosseto-Siena con i cantieri aperti per i lotti che rimangono. L’aeroporto è un mio cruccio. Abbiamo ’declinato’ la pista, non è più parallela, l’abbiamo accorciata a 2.200 metri e ridotto l’area dell’inquinamento acustico. Eppure ci sono ancora tanti ostacoli che frenano un interesse generale. Ricordo cosa accadde per il rigassificatore di Piombino: c’è da otto mesi, ha risolto la crisi energetica, senza provocare disastri ambientali".
La stazione Alta velocità?
"Serve un accordo interregionale. L’Umbria ha due province, la Toscana 10. La MedioEtruria si deve fare in Toscana, non mi piace la logica che si debba fare per l’Umbria. Anche Siena, Arezzo e Grosseto, devono sedere al tavolo per una soluzione".
La sanità è un tema caldo. Ha avuto coraggio a chiedere ai toscani un sacrificio per mantenere i livelli di eccellenza.
"Mi sono trovato a fare i conti con un fondo sanitario nazionale di 7 miliardi e 593 milioni che non bastavano per la Toscana. Un sistema con 45 ospedali, 802 presidi sanitari, stipendi per 56.750 medici, infermieri e operatori, costa 8 miliardi l’anno. Mancavano 400 milioni, quest’anno non ho voluto togliere fondi da altre voci. Ho preso la decisione impopolare di aumentare l’addizionale Irpef di 200 milioni per mantenere l’alto livello della sanità".
La sanità nella Toscana sud?
" I rapporti con i due direttori generali, Barretta e D’Urso, sono ottimi. I progetti di ristrutturazione del Policlinico Le Scotte sono rilevanti, a cominciare dal lotto volano. E per l’Asl vale il progetto della casa di comunità in viale Sardegna, che si porterà dietro investimenti sulle scuole. Tutto questo fa di Siena, con l’industria farmaceutica e la ricerca di Toscana Life Sciences, un’eccellenza per l’Italia".
I ritardi sul Biotecnopolo?
"Questo Governo vede la questione in termini partitici. Per loro resta un’idea del Pd. Consiglio agli amministratori senesi di centrodestra di ispirarsi al Buongoverno e considerare il Biotecnopolo un progetto cruciale per il Paese".