Siena, 24 marzo 2021 - «Sono io che ho visto la leonessa.. E gli animali li so riconoscere». Poche righe, quelle scritte da Lorenzo Cresti sul suo profilo Facebook, che scatenano una raffica di commenti in difesa dell’uomo. «Mi auguro che nessuno abbia la sfrontatezza di mettere in dubbio la tua dichiarazione, anche se per scherzo», ammonisce qualcuno. Perché il felino a cui ieri si è dato la caccia a Radi non si è trovato al termine delle ricerche dei vigili del fuoco interrotte ieri sera, a buio, dopo aver usato droni e termocamera. Oggi, a meno di nuove segnalazioni, le battute con il dispiegamento di forze visto ieri non si ripeteranno. Perché non si è scoperta alcuna traccia, a parte una che anche gli addetti del circo hanno ritenuto molto più piccola di quella di un leone. E perché anche del misterioso cane scomparso nella zona di Pari, nel Grossetano, che potrebbe aver percorso chilometri come l’ultima volta che era scappato quando ne fece 40, non si è vista l’ombra a Radi. «Cosa abbiamo visto effettivamente? Un grosso animale. Sulle prime ho pensato che fosse magari qualche esemplare dell’allevamento di cani di un amico. Ma non è proprio, mi sono detto. Non è neppure un lupo. Quando si è mosso si è visto benissimo: un leone. Anzi una femmina perché senza criniera», racconta Lorenzo Cresti. Era alla guida dello scuolabus del comune di Monteroni che passa a prendere i bambini, sulla strada di Radi proprio al bivio per il podere Sant’Anna. «Tutto il paese magari ironizzerà su quello che ho detto – preconizzava nel primo pomeriggio di ieri quando le ricerche erano in pieno svolgimento – ma sono una persona seria. Ho 55 anni, sono nato a Monteroni dove lavoro e mi conoscono bene».
Perché parla al plurale? «Con me sullo scuolabus alle 7,30 c’era l’addetta alla vigilanza. Mentre saliva il bambino, ho notato nel campo di erba medica quest’animale color cammello. Era girato, quando ha caricato sulle zampe posteriori per muoversi la sensazione che fosse un felino, una leonessa in quanto senza criniera. Anche l’addetta alla vigilanza in quell’istante mi ha detto ‘ma è un leone?’. Stessa sensazione. L’esemplare si trovava a una distanza di 100-120 metri». Poi dove si è diretto l’animale? «Verso il fiume Tressa, è scomparso lì perchè il terreno forma un crinale. E l’ho perso di vista». Ha chiamato allora la polizia municipale. «Sono rimasto un pochino titubante ma non si può scherzare con cose del genere. E ho fatto quello che ritenevo opportuno. Ho poi parlato con tutti, le forze dell’ordine, che mi hanno chiesto di ricostruire cosa avevo visto». Si è pentito di averlo fatto? «Sarò preso in giro, già me lo immagino. Ma sono certo che se il terreno fosse stato bagnato avrebbero potuto tracciare bene le orme. Ripeto, sono una persona seria. Non mi pento di nulla. Ho fatto solo il mio dovere».