"Sono stato rapinato". I giudici non gli credono

Condannato a 5 anni e mezzo il cassiere di una piccola filiale del Monte. Accusato di furto, calunnia e falso. Risarcimento alla banca di 100mila euro.

"Sono stato rapinato". I giudici non gli credono

"Sono stato rapinato". I giudici non gli credono

di Laura Valdesi

SIENA

I soldi non sono mai stati trovati. Ma il cassiere di una piccola filiale di banca della nostra provincia, a Casciano di Murlo, non sarebbe stato rapinato come raccontò nell’agosto 2020. Avrebbe simulato di essere stato addirittura legato e imbavagliato, tutto per giustificare la sparizione di oltre 90mila euro. Il pm Valentina Magnini, che aveva coordinato l’inchiesta, chiese nel marzo scorso la condanna del 37enne a 5 anni e 8 mesi, più 1500 euro di multa per tutti i reati contestati all’uomo. Vale a dire il furto del denaro, la calunnia nei confronti di due tagliaboschi stranieri, fratelli della ex fidanzata, che nulla avevano a che fare con la vicenda. Più il reato di falso. Il giudice ieri ha letto il dispositivo della sentenza: 5 anni e mezzo con risarcimento ai due fratelli di 10mila euro ciascuno (erano assistiti dagli avvocati Carla Guerrini e Matteo Fineschi) e all’altra parte civile, Banca Mps, di oltre 100mila euro. Fra 90 giorni il deposito delle motivazioni alla luce delle quali i difensori del bancario, Riccardo Dainelli e Paola Bazzotti, potranno fare ricorso in appello. Il denaro, avevano evidenziato i legali dell’uomo, non era mai stato ritrovato, neppure durante le perquisizioni. Lui non aveva debiti. Soprattutto, come avrebbe fatto a legarsi da solo?

La presunta rapina era accaduta, secondo quanto emerso, all’orario di apertura, intorno alle 8,20, nella filiale Mps. Il bandito si sarebbe fatto consegnare il denaro minacciando l’addetto, questa l’ipotesi accusatoria da cui erano partiti i carabinieri del nucleo investigativo insieme ai loro colleghi di Montalcino. Ma l’inchiesta avrebbe svelato che il colpo era stato simulato. Il direttore lo avrebbe trovato legato mani e piedi, imbavagliato. E dalla cassetta di sicurezza erano spariti 94 mila euro. Per la procura li aveva presi proprio il 37enne inscenando il blitz di un malvivente proprio per giustificare la sparizione. Quanto all’ipotesi di falso, c’era quella di aver ingannato il proprio dottore lamentando di essere un po’ giù per via della rapina inducendo così in errore l’Inail che aveva dichiarato l’inabilità del dipendente della filiale per diversi giorni.