REDAZIONE SIENA

Soppressa la corsa Empoli-Siena. Aggressioni e violenze sui mezzi, addio al bus notturno

Ieri tavolo tecnico in Regione con Autolinee Toscane, dopo i problemi denunciati più volte dagli autisti

Una siringa che era stata trovata all’interno di un bus sostitutivo Empoli-Siena

Una siringa che era stata trovata all’interno di un bus sostitutivo Empoli-Siena

Siena, 25 ottobre 2024 – Dal 4 novembre la corsa notturna Empoli-Siena non sarà più attiva. L’autobus con partenza dal terminal bus della stazione di Empoli alle 23.55 che faceva tappa in tutte le ’stazioni’ della Valdelsa per arrivare a Siena alle 1.40 è stato soppresso. La decisione è arrivata dal tavolo tecnico tra azienda Autolinee Toscane e Regione che si è tenuto ieri pomeriggio (dopo il rinvio della scorsa settimana).

Da quando, nel gennaio 2023, è stato attivato il servizio autobus notturno sostitutivo al treno numerosi sono stati gli episodi di aggressioni e di violenza che si sono verificati a bordo dei mezzi della tratta. Una quindicina quelli più eclatanti. Risse a bordo degli autobus, offese e minacce ai conducenti, molestie ai passeggeri, non rispetto dei divieti di non fumare, non lasciare rifiuti, e anche lancio di sassi contro i mezzi. I sindacati (che avevano inviato numerose missive, fatto denunce e aperto anche una vertenza) esultano, ma a denti stretti.

Per Carlo Pane della Fit Cisl, infatti, si tratta “sì di una vittoria, perché finalmente – spiega – la politica prende coscienza di quello che vivono i lavoratori quotidianamente; ma allo stesso tempo di una sconfitta. Il diritto alla mobilità è sancito dalla Costituzione e la soppressione di un servizio è un danno all’utenza”.

Ora che una battaglia è stata vinta, i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisl “richiedono che anche nelle linee dove vi sono molti passeggeri in piedi che pagano un abbonamento, come la linea 112 in partenza alle 13.45 da Montepulciano per Buonconvento, la Regione in qualità di committente, metta due autobus a disposizione dell’utenza e non uno, evitando così che il lavoratore che per mancanza di sicurezza e nel rispetto del codice della strada e dell’utenza fermi la corsa. Il servizio è sempre e comunque organizzato dalla provincia e dalla regione e non dall’azienda che lo svolge. Problematiche queste che devono essere risolte senza che i lavoratori ne subiscano le conseguenze; infatti – concludono i sindacati – sempre più spesso, molti autisti in presenza di mancanza delle condizioni si sicurezza si ritrovano a dover decidere in pochi secondi se sussistono o meno le condizioni di sicurezza cosa che è spesso soggettiva e rischiosa”.

 Irene Puccioni