SIENA
Quattro storie da quattro paesi diversi che raccontano in forma narrativa e grazie alle nuove tecnologie, l’esperienza di Medici senza Frontiere. È ‘Spedale Senza Frontiere’, la nuova mostra che si inaugura oggi al Santa Maria della Scala: un percorso di storytelling transmediale nella sala dell’ex Refettorio, accessibile con il BrainControl Avatar: il servizio per l’accesso agli spazi espositivi alle persone con difficoltà motorie, in tempi di pandemia diventa uno strumento universale per fruire degliambienti museali anche online, attraverso un alter ego robotico teleguidato dell’azienda LiquidWeb. Il progetto è realizzato da alcuni studenti del XIV Master in Comunicazione d’Impresa dell’Università di Siena, nell’ambito del laboratorio QuestIT Lab promosso dall’azienda di intelligenza artificiale Quest-IT; partner Comune, museo Santa Maria della Scala e Medici Senza Frontiere.
L’iniziativa unisce due realtà, una internazionale e l’altra più localizzata, accompagnando il fruitore in un viaggio attraverso quattro storie ambientate in alcuni degli oltre 70 paesi in cui MSF interviene. Si va in Bangladesh dove incontriamo Michela medico e Bibi bambina rohingya; in Colombia dove Veronica, ostetrica, si prende cura di Soledad, madre e vedova, migrata dal Venezuela. Si passa per Gaza dove Luca, ortopedico, si prende cura dei bambini palestinesi sopravvissuti ai bombardamenti. Si conosce Gaia che, da Siena si ritrova medico in Congo nel pieno degli scontri armati. Fino al 6 gennaio (www.santamariadellascala.com).
Antonella Leoncini