ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Stadio, campo scuola, piscina e palasport: Siena, le partite da risolvere

Diversi i nodi infrastrutturali ancora da sciogliere

Lo stadio Franchi di Siena

Siena, 7 febbraio 2023 - Un paio di decenni fa , nella stanza dell’allora assessore Alfredo Tanzi, era esposto il plastico della cittadella dello sport all’Acquacalda, nell’area dietro al velodromo. Campi di calcio, una palestra, altri impianti per quello che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della Robur, arrivata al grande calcio ma più in generale una struttura all’avanguardia per tutta la città. Non conta ora ripercorrere perché in quell’area, di proprietà di privati, non si poi fatto niente di quel che si pensava.

È un emblema, così come le chimere di stadio e palazzetto nuovi di zecca a Isola d’Arbia, di una stagione in cui dai palazzi del potere cascavano fiumi di soldi (anche per lo sport di vertice) senza lasciare un solo mattone.

Al limite il disastro dell’incompiuta di Taverne, dove si inizia solo ora a vedere in prospettiva la conclusione del risanamento. Ma un passaggio a volo d’angelo sull’impiantistica sportiva lascia più punti interrogativi che altro. Lo stadio, per esempio. Oggi è in programma l’atteso incontro tra i tecnici comunali e quelli della società bianconera.

In ballo c’è il progredire (o meno) dei lavori da 1,2 milioni di euro per l’antisismica, espressamente inseriti nella convenzione grazie alla quale la Robur gioca al Rastrello. Dovevano essere conclusi la scorsa primavera, poi sono stati prorogati ad agosto dopo il cambio di proprietà. Se i lavori non dovessero andare avanti, in ultima analisi il Comune potrebbe anche ritirare la concessione dello stadio e del "Bertoni" all’Acr Siena, con conseguenze facili da immaginare.

Con la conclusione, in ogni caso, che l’onere dell’intervento tornerebbe a carico del Comune. E più di un dubbio sul meccanismo iniziale della concessione del titolo sportivo, a meno che la vicenda non prenda un’auspicabile direzione favorevole allo svolgimento dei lavori. Ma i segnali non sono incoraggianti. Altro tema caldo è quello del palasport. Per la metà del mese (venerdì 17) è attesa la relazione tecnica con la quale il Comune spera di tornare alla piena agibilità dell’impianto, oltre a programmare i lavori da 1,2 milioni di euro. Anche domenica la manifestazione "Carnevale sui pattini" si è svolta solo grazie all’ordinanza autorizzativa del sindaco, stante le prescrizioni della commissione di vigilanza.

Resta aperto il fronte gestione: archiviata l’idea Sigerico, per ora il Comune la assumerà in proprio, dopo che è stata completata la voltura delle utenze (tranne un problema burocratico da superare sui pannelli solari). Un altro nodo intricatissimo è quello delle piscine. Il project financig, ereditato dall’amministrazione precedente, ha mostrato il fianco nel periodo del Covid, aprendo grandi difficoltà nella gestione. Con il risultato che tutto è concentrato ora all’Acquacalda, struttura evidentemente sottodimensionata e con carenze non da poco, mentre in piazza Amendola è rimasto del tutto inutilizzato l’impianto di fronte alla caserma Bandini. Il suo destino, alla fine, sembra quello del palazzetto e (probabilmente) dello stadio: viste le difficoltà dei privati, tornerà al pubblico. La commissione che sta lavorando alla revisione del project proporrà probabilmente questa soluzione.

In passato l’assessore Benini aveva persino ipotizzato un diverso utilizzo della struttura, pensando magari a più ambiziosi sviluppi altrove per una piscina con vasca olimpionica. Ma per ora resta il quadro desolante di un solo impianto preso d’assalto per i corsi annuali e per il nuoto libero.

Poco più in là per il Sabbione, tanto romantico quando inadeguato campo per il rugby, grazie ai fondi Pnrr si dovrebbe vedere la luce. Intanto è stata rinnovata la convenzione con il Cus Siena rugby per il 2023, ma in prospettiva c’è uno stadio del rugby finalmente normale. Si andrà invece a fine marzo, con ogni probabilità, per la conclusione dei lavori al campo scuola, tanto tormentati e circondanti di polemiche, che nei giorni scorsi hanno visto siglata la pace tra Comune e atleti dei Carabinieri (tra cui Elena Vallortigara, al centro di un clamoroso addio a novembre per i ritardi nell’adeguamento).

I tempi per la messa in opera di resina e pavimentazione sono 30-40 giorni, quindi passerà marzo prima del ritorno degli atleti, professionisti e non.