MARCO BROGI
Cronaca

Stalkerizzata dal vicino di casa: "Serve coraggio e denunciare. La condanna ha fatto giustizia"

Il racconto di Maria Pina Costanzo: "Quell’individuo mi ha iscritto anche a siti porno, per scambisti. Aveva avviato a mio nome una richiesta di prestito finanziario. Sono vissuta nell’ansia per tanto tempo".

Stalkerizzata dal vicino di casa: "Serve coraggio e denunciare. La condanna ha fatto giustizia"

Maria Pina Costanzo nella sua galleria d’arte ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia

Il coraggio della paura. Parla la donna, mettendoci nome, cognome e faccia, che per tre anni e mezzo è stata stalkerizzata dal vicino di casa.

Lui qualche giorno fa è stato condannato a un anno dal Tribunale di Siena, ma anche lei, la vittima, come accade quasi sempre in questi casi, dovrà convivere con una ‘condanna’: "Vivere nell’ansia che mi possa accadere qualcosa".

Una frase che Maria Pina Costanza, 63 anni, di Poggibonsi, pronuncia a voce bassa, quasi con pudore. "Ho vissuto un incubo che sembrava non finire mai - racconta - Adesso sto decisamente meglio. E’ stata fatta giustizia, la sentenza di condanna è una rivalsa per me. Ma l’ansia che mi attanaglia non me la leverà nessuno, purtroppo. Ho deciso di uscire alla scoperto per infondere un po’ di coraggio a tutte le donne che vivono esperienza simili. Bisogna avere il coraggio di denunciare. Anche se costa fatica".

Maria Pina fa una breve pausa, e poi riprende il suo racconto. "Quell’individuo me ne ha combinate di tutte – si sfoga – Aveva la mia mail e mi ha iscritto a siti porno, a siti per scambisti, ad associazioni. Aveva persino mandato una mail alle carrozzerie di Poggibonsi in cui le esortava a non aggiustarmi l’auto perché non avrei pagato. Aveva addirittura avviato, sempre con la mia mail, una richiesta di prestito a una finanziaria. Quando mi ha chiamato la mia banca per dirmelo sono caduta dalle nuvole. Mi arrivavano anche venti telefonate al giorno da parte di aziende, consorzi, erogatori di servizi vari che non avevo mai contattato. A certo punto ho smesso di rispondere".

Ha un anima fragile, Maria Pina. E delicata. Come i colori dei suoi quadri. "La pittura mi ha molto aiutata e continua ad aiutarmi – racconta ancora – Ma è dura dimenticare. In certi momenti mi sono sentita quasi in colpa. Mi sembrava che le persone per strada mi guardassero strano. Pensavo tra me e me: forse mi hanno visto sui qualche sito porno. Ero imbarazzata, mi vergognavo tantissimo".

Poi cambia registro: "Desidero ringraziare il mio avvocato Manfredi Biotti – dice Maria Pina –. Si è preso molto a cuore la mia storia e mi ha dato un grande aiuto anche dal punto di vista psicologico. La sua presenza, il suo impegno costante, sono stati fondamentale. Auguro sinceramente a tutte le donne che incappano in situazioni del genere di trovare persone come lui". E noi auguriamo a Maria Pina di dipingere paesaggi dove un sole deciso scaccia tutte le ombre.