Stalking, assolto ’007’: "Il fatto non sussiste"

Condannati ad un anno per accesso abusivo al sistema interforze due carabinieri, uno già in pensione e l’altro ancora in servizio.

di Laura Valdesi

SIENA

Assolto con formula ampia l’agente segreto senese accusato di concorso in stalking e di accesso abusivo al sistema interforze del dipartimento di pubblica sicurezza. "Il fatto non sussiste", questa la sentenza emessa ieri pomeriggio dal giudice Rosa Valotta di Firenze nei confronti dello 007 finito sotto processo al termine dell’inchiesta coordinata dal pm Valentina Magnini per lo stalking nei confronti di una donna con cui l’ex comandante della polizia municipale senese Cesare Rinaldi aveva avuto una relazione. Una volta terminata non aveva saputo darsi pace. Quest’ultimo e la moglie avevano patteggiato mentre l’agente dei servizi, attraverso gli avvocati Nicola Zanobini e Francesco Maccari, non si era avvalso di riti alternativi. Ed era stato rinviato a giudizio nel luglio 2021 insieme a due carabinieri – uno in pensione e l’altro ancora in servizio –, accusati di accesso abusivo al sistema interforze del dipartimento di pubblica sicurezza poiché, secondo l’accusa, a vario titolo, sarebbero state effettuate ricerche di informazioni sulla donna al centro dello stalking e anche sui suoi familiari. "Il nostro assistito – commenta l’avvocato Maccari unitamente al collega Zanobini – ha sempre dato la stessa spiegazione dei fatti e la sentenza di assoluzione conferma una condotta processualmente corretta e lineare". Il pm Magnini, al termine di una lunga requisitoria aveva chiesto la condanna ad un anno e 11 mesi per l’agente segreto che rispondeva di concorso in stalking e dell’accesso al sistema interforze, un anno e sei mesi per il carabiniere in pensione difeso dall’avvocato Mirko Mecacci ed un anno e 5 mesi per il militare in servizio assistito da Valbona Nuredini. Il giudice Valotta ha condannato entrambi i militari ad un anno, con la sospensione condizionale e i benefici di legge. "Aspetteremo il deposito delle motivazioni, fra 90 giorni, e presenteremo sicuramente appello", si limita ad annunciare l’avvocato Nuredini. Nessun risarcimento è stato disposto per l’unica parte civile costituita e rappresentata dall’avvocato Carla Guerrini. Il processo si svolgeva a Firenze perché il reato di accesso abusivo al sistema interforze del dipartimento di pubblica sicurezza è di competenza distrettuale.