REDAZIONE SIENA

Stalking "Se non mi chiami pubblico le tue foto"

Un 25enne minaccia di pubblicare foto compromettenti di un minorenne se non accetta un suo dono. Il giovane è accusato di stalking e tentata estorsione. Una vicenda di grande attualità che mette in luce l'uso dei social come arma di ricatto.

Un incubo. Aveva creato due profili falsi, uno su facebook e l’altro su Instagram, usando il nome di un giovane, all’epoca dei fatti – erano i primi mesi del 2021 – ancora minorenne. Inserendo anche alcune foto del ragazzo che vive nel Senese. Minacciando di pubblicarne però altre - a dire di un 25enne dell’Est ma residente nella nostra provincia ora finito davanti al giudice – compromettenti se lui non l’avesse chiamato. Se non avesse accettato un suo dono. Una vicenda delicata e specchio dei tempi che verrà definita, così è stato annunciato nell’udienza davanti al gup Sonia Caravelli, a febbraio quando l’imputato sarà giudicato con rito abbreviato. E’ accusato di stalking e di tentata estorsione nei confronti della parte offesa, assistita dall’avvocato Manfredi Biotti.

Una vicenda di grande attualità che vede al centro l’uso dei social che possono diventare armi di ricatto. Il giovane imputato, infatti, non avrebbe dato tregua al ragazzo tempestandolo di messaggi e di telefonate che gli avevano tolto la tranquillità. Perché si diceva pronto a pubblicare scatti e video scottanti della parte offesa, sosteneva di avere molto su di lui. Doveva mettersi in contatto e allora non avrebbe cercato il padre del ragazzo lasciando intendere chissà quale rivelazione da fare al genitore. Tramite i social con alcuni amici del minorenne era entrato davvero in contatto, parlando sempre di presunti filmati e immagini in suo possesso che era pronto a diffondere. Persino alla sorella della vittima si era rivolto, chiedendo le scuse del giovane in cambio dello stop a un’eventuale pubblicazione.

La.Valde.