Starnini: "Lascio la Direzione Pd". Valenti: "Non verrà sostituito"

Il sindaco di Rapolano sbatte la porta e lancia la notizia via social, la replica del segretario provinciale

Starnini: "Lascio la Direzione Pd". Valenti: "Non verrà sostituito"

Il sindaco di Rapolano Terme, Alessandro Starnini, si è dimesso dalla Direzione provinciale del Pd, annunciando la scelta via social

"Questi capetti felici di comandare nella loro tribù e poi perdono le elezioni che contano... Mi sono tolto ora dalla cosiddetta Direzione provinciale del Pd". Così Alessandro Starnini, sindaco di Rapolano Terme ed esponente Dem con una lunga carriera politica alle spalle. Il primo cittadino del centro termale non ha infatti digerito il metodo con cui il Pd è arrivato a formulare la candidatura di Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, alla presidenza della Provincia di Siena.

Meno ancora Starnini avrebbe gradito i nomi di aspiranti consiglieri inseriti nella lista del centrosinistra per l’ente di area vasta. Le elezioni si terranno il 29 settembre con voto ponderato, in pratica il ’peso’ degli amministratori locali chiamati alle urne è legato al numero di abitanti del proprio Comune.

Durante la riunione della Direzione provinciale, Starnini era intervenuto in modo duro e critico, levandosi più di un sassolino dalle scarpe. Ma alla fine i numeri hanno premiato ugualmente la candidatura di Carletti. Di qui la decisione del sindaco di Rapolano di sbattere la porta e dimettersi dalla Direzione stessa. Il segretario Dem Andrea Valenti allarga le braccia: "Starnini mi ha comunicato la sua scelta con un messaggio su Whatsapp secco ed essenziale. Ne ho preso atto". E ancora: "La Direzione provinciale è un organismo di nomina – è la conclusione –. Starnini quindi non verrà sostituito, non ci sarà nessuna integrazione".

Ma pare che ci sia aria tesa anche all’interno del gruppo Pd in Consiglio comunale: qui la capogruppo Giulia Mazzarelli negli ultimi tempi si starebbe muovendo in solitaria, firmando interrogazioni in modo autonomo. Fermo restando il diritto di ogni consigliere a presentare atti soltanto con la propria firma, la cosa potrebbe riaprire il dibattito 8al momento sotterraneo) sul ruolo di capogruppo. Il rientro nel Pd dell’ex candidata sindaco Anna Ferretti (con la benedizione del commissario Marco Sarracino) ha ricompattato il gruppo consiliare Pd, ma non ha rafforzato il ruolo di Mazzarelli. Il prossimo Consiglio comunale potrebbe chiarire le dinamiche interne ai Dem.

Cristina Belvedere