Luca Stefanucci
Cronaca

Michelin, Siena provincia da gustare con dodici ristoranti stellati

Nella nuova Guida Michelin due esordi e un raddoppio. Arnolfo ribadisce il miglior risultato, si aggiunge da quest’anno anche Campo del Drago. Nove ristoranti si confermano dallo scorso elenco. La mappa delle strutture premiate

Davide Canella, executive chef del ristorante Contrada a Castelnuovo Berardenga

Davide Canella, executive chef del ristorante Contrada a Castelnuovo Berardenga

Siena, 6 novembre 2024 – Iniziamo dai numeri della Guida Michelin, quella che fa più sognare gli chef e i ristoranti ma anche gli appassionati di cucina di alta qualità. Già, la Guida Michelin è anche questa, un’ambizione, una sfida continua. Toccare l’eccellenza, vuol dire tagliare un traguardo molto importante ma non definitivo perché la Stella va anche saputa mantenere. La Guida Michelin 2025 ha svelato conferme e novità al teatro Pavarotti Freni di Modena: sono 393 il numero totale delle stelle, 130 i nuovi iscritti.

Un’edizione che sorride al territorio senese perché se è vero che il capoluogo continua a non avere ristoranti stellati, in provincia non mancano i locali con il prestigioso riconoscimento: sono 12 in tutto quelli stellati, quattro di questi (con una new-entry) sono a Castelnuovo Berardenga, un piccolo-grande miracolo in un Comune di meno di novemila abitanti che può essere considerato una delle mete del gusto, considerata anche la tradizione per i grandi vini, come il Chianti Classico, e tanti altri prodotti di eccellenza.

Da segnalare che in provincia di Siena nessuno ha perso la stella ma ci sono state tre novità: il Campo del Drago a Montalcino (chef Matteo Temperini), a Rosewood Castiglion del Bosco, che sale da una a due stelle, la prima l’aveva ottenuta nel 2022. Confermate le due stelle per Arnolfo a Colle di Val d’Elsa, ormai da tempo una istituzione del nostro territorio, con la rinomata cucina di Gaetano Trovato.

Sono dieci i ristoranti con una stella Michelin: le novità sono Contrada a Castelnuovo Berardenga (a Castel Monastero, Davide Canella è l’executive chef) e Saporium a Chiusdino, il fine dining all’interno del Relais Borgo Santo Pietro; qui l’executive chef è Ariel Hagen. A Castelnuovo Berardenga anche Il Poggio Rosso (gioiello di Borgo San Felice con la cucina guidata dal colombiano Juan Quintero, giovane stella dell’alta cucina); Il Visibilio (The Club House, ai fornelli c’è Daniele Canella con Il Visibìlio che si avvale anche della consulenza dello chef bistellato Giuseppe Iannotti); L’Asinello (cucina guidata da Senio Venturi).

Montalcino ritorna con La Sala dei Grappoli (a Castello Banfi, lo chef è Domenico Francone), a Gaiole in Chianti c’è Il Pievano (con lo chef di origine greca Stelios Sakalis). Anche San Gimignano è in copertina grazie a Linfa (chef Vincenzo Martella) mentre la Valdichiana è rappresentato da Osmosi a Montepulciano (a Gracciano, chef Mirko Marcelli), che conquistò la sua prima stella un anno fa e con il Castello di Fighine a San Casciano dei Bagni, dove, come si legge nel sito delle Guide Michelin, “all’abilità del resident chef Francesco Nunziata si aggiunge la consulenza del tristellato Heinz Beck”.