
I primi protesti partiranno da Siena ed è proprio nel cuore di Siena, in piazza del Campo, che si terrà domani alle 9 una manifestazione dei commercianti. Un sit-in nazionale organizzato dal Comitato Commercianti Uniti, insieme ad altre associazioni a sostegno della categoria come Futuro Ho.Re.Ca Pisa e Partite Iva Toscana e che, su invito della presidente del Comitato Monia Petreni, vedrà la partecipazione anche di politici, ristoratori, negozianti e cittadini. Perché le battaglie vanno combattute insieme e quello che accade a qualcuno oggi, può accadere a qualcun altro domani.
I commercianti sono pronti a incatenarsi, finché non arriverà un segnale dal Governo: la richiesta sospensione dei termini del protesto. Anche Confcommercio e Confesercenti Siena, che hanno preso in carico il tema già dall’inizio del lockdown, sono scesi in campo. "Occorre evitare che i titoli di credito di qualunque natura, inclusi gli assegni, giungano a scadenza e siano origine, in caso di incapienza, di conseguenze a carico dell’ultimo anello della catena distributiva, ovvero le piccole e micro imprese commerciali al dettaglio", l’appello delle associazioni di categoria.
"E’ un problema che affligge tutti i settori – sottolineano – con punte di altissima preoccupazione nel settore moda, dove gli effetti della chiusura obbligata dalla pandemia si traducono in magazzini pieni di merce invenduta e da pagare. Abbiamo svolto una incessante attività già dalle prime settimane di chiusura a sostegno e risoluzione delle specifiche problematiche. Conoscendo i problemi reali dei nostri associati non molliamo la presa non ci fermeremo fino a quando non avremo raggiunto i risultati per il settore che rappresentiamo".
Nell’emendamento del Governo, gli assegni non protestabili sono quelli emessi fino al 9 aprile, ovvero relativi alle collezioni invernali. Ma sono le collezioni successive il vero problema: tanti commercianti non riescono a pagare e il rischio reale è di dover chiudere l’attività. "Era stato presentato un emendamento per prorogare fino a dicembre tale sospensione – spiegano ancora Confesercenti e Confcommercio –. Purtroppo la dinamica dei lavori parlamentari ha impedito che venisse discusso e inserito nella legge di conversione. Il periodo di sospensione scade il 31 agosto. La decisione del Governo deve quindi giungere rapidamente, con un allungamento almeno fino al 31 dicembre".
Angela Gorellini