E’ all’unanimità che il Senato accademico che l’Università per Stranieri di Siena ha deciso di non rinnovare la convenzione di tirocinio e orientamento con la Marina Militare, in scadenza a maggio, che nel tempo aveva sollevato scontento e polemiche da parte delle associazioni studentesche.
Il Senato ha ritenuto di non includere nell’offerta di tirocini dell’Ateneo la presenza a bordo delle navi militari italiane nell’ambito delle esercitazioni ‘Mare aperto’ in collaborazione con la Nato, preferendo rafforzare percorsi alternativi, come quelli con Organizzazioni non governative.
Il rapporto con la Marina però rimarrà aperto, il Senato ha invitato infatti il personale a occasioni di formazione in mediazione e relazioni internazionali presso l’Ateneo. "La decisione è motivata dal recente, ed evidente, cambiamento del clima politico e civile - si legge nella nota stampa dell’Università -. L’insistenza di una retorica nazionalista e militarista inedita nella storia dell’Italia costituzionale; la militarizzazione crescente di scuola e università; la preoccupazione per un orientamento della Nato in direzione diversa da quella costruzione di ‘pace e giustizia tra le nazioni’ che l’articolo 11 mette come condizione per la cessione di sovranità alle organizzazioni internazionali non possono sfuggire ad un Ateneo internazionale".
Il punto circa la fine della convenzione e le modalità di rinnovo sul tirocinio ’Mare Aperto’ era stato posto all’ordine del giorno dalle rappresentanti degli studenti Rachele Matteucci e Giorgia Miolano, dell’associazione studentesca Cravos.
"Non possiamo più tollerare che i saperi elaborati nelle università vengano messi al servizio dell’industria bellica e dei settori della difesa. L’Italia ospita già diverse infrastrutture strategiche della Nato, sfruttando territori come Sardegna, Sicilia e Toscana per esercitazioni militari su larga scala e installazioni di basi militari - hanno commentato le rappresentanti di Cravos -. Il processo di militarizzazione dei saperi e la subordinazione della società civile alle esigenze del comparto militare sono sotto gli occhi di tutti. Alla luce di questo contesto anche Unistrasi ha ritenuto insostenibile il coinvolgimento di studenti e studentesse in operazioni come Mare Aperto".
In più, spiegano le studentesse: "l’Università ha già attivato collaborazioni con l’ONG Emergency e, durante il Senato Accademico, è stata avanzata la proposta di un accordo con Medici Senza Frontiere Italia Onlus per sviluppare attività e progetti di ricerca congiunti". Il verdetto sui tirocini formativi arriva poche ore dopo la decisione sempre di Unistrasi di non proseguire la sua presenza sul social network X fondato da Elon Musk.
Eleonora Rosi