REDAZIONE SIENA

Stop nuovi negozi nel cuore della città: "Attività identiche spesso vicine"

La voce di un commerciante: "Molti pensano di lasciare, è sempre peggio"

La voce di un commerciante: "Molti pensano di lasciare, è sempre peggio"

La voce di un commerciante: "Molti pensano di lasciare, è sempre peggio"

Esercizi di telefonia, negozi etnici e attività affini si susseguono a pochi metri l’uno dall’altro, creando una sorta di labirinto identico fra via Camollia e Via Montanini, nel cuore della città. Alcune attività condividono lo stesso titolare, ce ne sono altre collegate fra loro, con una porta interna, ad esempio, una macelleria con un negozio di telefonia. E’ in questo contesto e in un clima di montante preoccupazione dei cittadini, che il sindaco Nicoletta Fabio ha dichiarato la sospensione delle nuove aperture in centro storico, in attesa di redigere un piano che sappia regolamentarle. "Io sono qui da undici anni ma ultimamente, in questo tratto di strada, a dieci metri l’uno dall’altro, stanno aprendo un sacco di attività simili, con la stessa merce e gli stessi servizi. Inizia ad essere un po’ affollato - ha detto Radu, proprietario del negozio di telefonia Tec Store -. Vedo queste persone venire in negozio, studiare la mia merce e poi imitare spudoratamente la mia offerta commerciale. Fortunatamente, il mio fornitore fa affari solo con persone fidate e non sono riusciti ad avere in negozio il mio marchio, ma i prodotti sono dello stesso tipo". Il problema non starebbe quindi solo nel fatto che si tratta di una zona del centro, ma potrebbe riguarda in genere certe categorie di attività che difficilmente convivono bene se ravvicinate fra loro. "Dovrebbe essere stabilita una distanza minima tra negozi simili - ha detto Radu -. Va bene per bar e ristoranti stare ravvicinati, ma i negozi di accessori per la telefonia non possono stare a cinque o dieci metri l’uno dall’altro, non può funzionare". Il titolare di Tec Store ha sottolineato come la situazione, aggravata dal periodo post-Covid, stia incidendo negativamente sul commercio. "Dopo la pandemia ho registrato un calo delle vendite del 20%, mentre molti concorrenti abbassano i prezzi. L’anno scorso è stato duro e quest’anno è iniziato male, anzi, sta peggiorando. Non è facile, per niente, qui, e non sono l’unico a pensarla così: molti commercianti della zona condividono questa preoccupazione - ha detto Radu -. Molti colleghi commercianti pensano di abbandonare questo tratto di strada. Io mi chiedo, come fanno a guadagnare tutti questi nuovi negozi di telefonia? Guardando le spese della mia attività, tra tasse ed altri costi, non capisco come si possano aprire nuovi negozi".

Eleonora Rosi