
Il campione del mondo cade rovinosamente ma poi taglia per primo il traguardo. Il sindaco Fabio: "Gli sterrati senesi hanno scritto la storia, siamo al centro del ciclismo".
Più forte di tutti. Più forte di tutto. Difficile credere che nelle sue vene scorra sangue umano, che i suoi muscoli non siano fatti di titanio. Tadej Pogacar si è aggiudicato la 19ma edizione della Strade Bianche, la sua terza vittoria sulle terre di Siena, dopo i trionfi del 2022 e del 2024. Quella che gli permetterà di vedersi intitolare un cippo, impresa riuscita in passato soltanto a Fabian Cancellara. Il grande favorito non ha disatteso il pronostico, nonostante il destino gli abbia giocato un brutto scherzo: a 50 km da Piazza, in fuga con Tom Pidcock, è scivolato in curva ed è finito nel prato a bordo strada. Poteva essere la fine, è stata una rincorsa: con il braccio sinistro sbucciato, il ginocchio messo ancora peggio, ha ripreso la sua corsa. Il britannico lo ha aspettato, si è visto superare; su Colle Pinzuto, lo strappo che ha fatto entrare Pogacar nella storia.
"È un grandissimo successo ed è bello sapere che mi verrà intitolato un settore di sterrato – le sue parole –. Non so dire se è la vittoria più bella, ogni vittoria lo è. Ma sono felice. Anche se sarebbe stato meglio evitare la caduta. Conosco bene il percorso, ma ho calcolato male la velocità. Ho commesso un errore e ho chiesto scusa a Pidcock, avrei potuto arrecare danno a lui e a tutti. Tom mi ha chiesto solo se stessi bene. Mi ha aspettato sì, non so se lo abbia fatto per rispetto o meno, di sicuro tra di noi il rispetto non manca". "Dopo la caduta ero un po’ in ansia – ha proseguito –, non sapevo se mi avrebbe tolto energie o se mi fossi fatto male veramente. E il restante percorso, poi, era più adatto a Tom. Ma sono ripartito, con convinzione".
Sulla corsa. "Non sono io a dover dire se la Strade Bianche può essere considerata la sesta Monumento – ha aggiunto il campionissimo –, è di sicuro una gara di alto livello". Pogacar è arrivato in Piazza dopo 5h 13’ 58“ di fatica, con una media di 40.704 km/h. Pidcock, arresosi di fronte allo strapotere dello sloveno, è arrivato a 1’24“. Sul terzo gradino del podio Tim Wellens a 2’12“.
Nella Giornata internazionale della donna, ad aggiudicarsi l’11ma edizione della Women Elite è stata Demi Vollering, vincendo il duello tutto olandese con Anna van der Breggen. Sul terzo gradino del podio Pauline Ferrand-Prévot. Vollering ha raggiunto piazza del Campo in 3h 49’ 04“, alla media di 35.622 km/h. "Sono molto felice – ha detto la neo campionessa –. Sapevo di essere in forma, ma vincere è un’altra cosa. Quando sei sotto pressione, vuoi davvero fare di tutto per le tue compagne di squadra, la tua famiglia e i tuoi amici che ti supportano".
E anche Siena, ieri, ha vinto, mostrando tutta la sua bellezza al mondo intero. "Siena si è svegliata con il battito delle ruote sulla terra, il respiro dei campioni e l’energia di chi ama questo sport, grazie alle Strade Bianche 2025. Gli sterrati toscani hanno scritto la loro storia, tra polvere, fatica e pura passione. Un’emozione incredibile vedere la nostra città ancora una volta al centro del ciclismo mondiale!", il messaggio del sindaco Nicoletta Fabio.