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Strade Bianche Siena bella da paura Pidcock e Vollering stregano tutti
di Angela Gorellini
E’ spuntato da solo, dal Chiasso Largo, baciato dal caldo sole di marzo. Dietro di lui il vuoto. L’applauso di piazza del Campo lo ha accolto: Thomas Pidcock ha alzato le braccia, se lo è preso tutto, quell’applauso. Un po’ come quella di Pogacar che gli ha ceduto il testimone, la sua è stata una corsa in solitaria: a 50 km dal traguardo, sullo sterrato del monte Sante Marie, il campione della Ineos-Grenadiers, ha allungato e dipinto il suo capolavoro. Impresa faticosa, durata 4h31’33’, che per la prima volta, in diciassette edizioni, ha fatto risuonare nella Conchiglia l’inno britannico. Sul secondo gradino del podio Valentin Madouas (Groupama-Fdj), sul terzo Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), già sul gradino più alto del podio nel 2018.
Nella top ten anche l’italiano Davide Formolo (Uae Emirates). Per Bettiol, invece, una brutta caduta a circa 38 km dall’arrivo: il ciclista toscano si è comunque rialzato e ha ripreso a correre, pur riassorbito dal gruppo principale. Ha vinto Pidcock, ma, come sempre, ha vinto anche Siena: la Classica, evento sportivo di dimensioni mondiali, organizzata da Comune ed Rcs, ha fatto della città la meta di campioni e di appassionati, l’ha vista invasa da turisti di ogni nazionalità. Senza dimenticare i 200 Paesi collegati: un ritorno di non poco conto, sia a livello di immagine che economico. Piace la Strade Bianche, piace anche ai grandi del pedale, a chi corre per vincere.
"E’ la mia corsa preferita – dice Pidcock al termine della cavalcata –, bellissima per gli scenari, le strade e i tifosi. Lo pensavo prima della partenza, lo confermo adesso: può essere inserita tra le Classiche Monumentali". "Il mio non è stato un proprio e vero attacco – aggiunge –: ho iniziato a spingere e mi sono ritrovato da solo. Mi sono anche chiesto se fosse troppo presto. Gli ultimi 20 km sono stati faticosi, nell’ultima salita ero un po’preoccupato. Ma sono riuscito a difendermi, è andata bene. Pogacar? Certo che mi piacerebbe arrivare al suo livello".
Sì, è pura emozione, la Strade Bianche: già con la Women Elite, i primi brividi: a darsi battaglia, fino all’ultimo millimetro, le portacolori della Sd Worx, Demi Vollering e Lotte Kopecky: alla fine, al fotofinish, l’ha spuntata l’olandese in 3h50’35".
La campionessa 2022 si è così dovuta accontentare del secondo gradino del podio. Terza Kristen Faulkner (Jayco AlUla). "All’arrivo ero confusa – afferma Vollering –: credevo che Lotte tirasse per me, ma all’ultimo chilometro ho capito che mi stava sfidando. E’ comunque felice per me, è una grande persona: è stato un bell’arrivo e alla fine ha vinto la squadra". Un fuori programma ha colto Demi Vollering di sorpresa: un cavallo le si è parato davanti, a 15 km, circa, dal traguardo. "Ho avuto un po’ paura… Continuerò ad andare in bici, niente equitazione…" sorride la campionessa. E oggi Siena applaudirà i 6.500 ciclisti amatoriali – un numero record, desinato a crescere secondo gli organizzatori – che partiranno da Fortezza per la Gran Fondo. Duemila quelli provenienti dall’estero. L’evento nell’evento, la Gran Fondo, atteso e apprezzato, da chi pedala per passione, per amore della bici, pronto a mettersi alla prova sulle orme delle stelle che hanno illuminato ieri Siena: i percorsi sono due, il lungo coincide con quello della gara Women Élite. Il corto coincide con il primo fino a Murlo dove si separa verso destra con un settore sterrato e una discesa fino Monteroni d’Arbia.