Studenti senza alloggi. L’emergenza abitativa allarma i due atenei. Addio alla città campus

I rettori Di Pietra e Montanari preoccupati per la carenza di posti letto "Un problema enorme per Siena, colpa della concorrenza dei turisti. Bisogna trovare delle soluzioni, il sindaco mantenga le sue promesse".

Studenti senza alloggi. L’emergenza abitativa allarma i due atenei. Addio alla città campus

Studenti senza alloggi. L’emergenza abitativa allarma i due atenei. Addio alla città campus

"I ragazzi scelgono Siena per l’offerta didattica delle Università ma anche perché è bello vivere a Siena, quindi per la qualità della vita qui eccellente. Se poi non trovano dove abitare, l’intero discorso decade", dice il rettore dell’Università per Stranieri Tomaso Montanari. Nella giornata della protesta delle tende, ieri a Roma, anche a Siena siamo tornati a parlare del problema dell’alloggio per gli studenti, fra carenze strutturali datate e boom degli affitti turistici.

Secondo la professoressa Stefania Lamponi, delegata dell’Università degli Studi, a Siena si spendono con contratto a canone concordato circa 280-300 euro al mese per una camera singola; con contratto libero circa 350 euro. Purtroppo poi giungono notizie di posti letto affittati a un prezzo ben più alto. E soprattutto c’è la questione della concorrenza degli affitti turistici che sta ’tagliando’ il numero delle abitazioni offerte agli studenti. "Da più di un anno il rettore Di Pietra ed io – prosegue Montanari - andiamo dicendo che il problema è enorme: dopo il Covid c’è stata l’esplosione degli affitti turistici privati, che vanno però governati. Poi quando il Dsu Toscana tornerà a mettere a disposizione tutte le sue residenze e ad offrire 5mila pasti al giorno nelle mense, allora andrà bene. Perché oggi mi risulta che gli studenti possano mangiare solo a Sant’Agata e della mensa Bandini non si ha più notizia. Infine, aspettiamo notizie anche dal Comune".

A Roma ieri la protesta nazionale contro l’emergenza abitativa ha ricordato quel fondo (Pnrr) da 660 milioni di euro per adeguare o convertire edifici in studentati, risorse ad oggi non utilizzate o comunque i cui benefici non si vedono. "L’ospitalità breve turistica nelle abitazioni ha spiazzato il mercato degli affitti – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi Roberto Di Pietra –. Il problema riguarda Siena, come le altre città universitarie e turistiche: a Siena tra l’altro gli affitti brevi sono concentrati in centro storico, con contrazione dell’offerta agli studenti. Nuovi studentati? L’operazione sull’immobile di via del Porrione va avanti, ma richiederà tempo. Nell’immediato il sistema universitario, il Ministero, deve contribuire di più ad aiutare gli studenti a pagare gli affitti privati, a partire dalle fasce più deboli".

Poi c’è la questione delle residenze gestite dal Diritto allo studio universitario, che accolgono ragazzi con determinati requisiti economici e per merito: a Siena ci sono 10 studentati con sulla carta 1.384 posti letto, ma, a causa di lavori in corso, sono 840 quelli disponibili al via del nuovo anno. Il Dsu allora ha stipulato convenzioni con strutture alberghiere accollandosi i canoni di locazione di chi è rimasto fuori dalle residenze (163). Infine c’è il contributo, sempre del Dsu, per chi affitta abitazioni private: sono stati 289 l’anno scorso. Quest’anno hanno fatto domanda 2.434 studenti per l’alloggio Dsu a Siena (2.208 l’anno scorso, accolti 1.661), e il 2 ottobre uscirà la graduatoria degli aventi diritto. "Stiamo cercando di ripristinare il patrimonio pubblico delle nostre residenze - dice Marco Del Medico, presidente Dsu Toscana –. I lavori di adeguamento stanno giungendo al termine in alcune sedi di Siena. Altri interventi verranno completati nel 2024. Intanto l’impegno del Dsu a collocare gli aventi diritto in locazioni private sostitutive, insieme ai contributi affitto, ha permesso di esaurire le graduatorie su Siena per l’anno accademico appena concluso".

Paola Tomassoni