La spedizione dei 160. Sono partiti ieri mattina da Siena tre pullman, carichi di operai della Beko, sindacati e studenti a sostegno della causa, per presidiare sotto il ministero delle Imprese e del made in Italy, durante l’incontro fra la multinazionale turca, il Governo, i sindacati e gli enti locali delle città coinvolte. Un viaggio lungo, teso. Pochi i cori e gli slogan ad allietare i minuti e i chilometri che, sempre più brevi, separavano gli operai Beko dal provare a incidere sul proprio futuro.
Come spesso accade prima di un evento importante, durante il viaggio regnava il silenzio, con il tragitto fino a Roma scandito solo da qualche breve dialogo e una tensione palpabile nell’aria. Nei visi degli operai si leggeva chiara la stanchezza di chi da mesi è costretto a lottare per poter lavorare, accingendosi a un’altra grande battaglia che, come quelle precedenti, si spera essere conclusiva. Si tratta infatti del terzo incontro che il Governo, nella persona del ministro Adolfo Urso, ha con la multinazionale turca: l’obiettivo in questo caso era di posticipare la chiusura dei cancelli, fissata con data ufficiale il 31 dicembre.
La manifestazione si è accesa alle porte di Roma: i pullman provenienti da tutta Italia si sono fermati al casello, gli operai sono scesi dai bus per riunirsi tutti insieme, tirare fuori le bandiere e darsi la carica con cori e urla, nel segno dello slogan ‘La gente come noi non molla mai’. Una volta arrivati sotto il ministero, i lavoratori senesi erano ormai una cosa sola, una folla animata dalla voglia di rivalsa. A loro si sono uniti, meno numerosi ma altrettanto determinati, i colleghi degli stabilimenti Beko di Comunanza, Cassinetta, Fabriano e Carinaro. Circa 400 persone in totale, con bandiere di tutte le sigle sindacali. Insieme hanno fatto sentire la loro voce, ribadendo che il presidio davanti allo stabilimento di viale Toselli va avanti da due mesi, arco di tempo in cui le richieste dei lavoratori sono rimaste inascoltate. Ieri è stato invece impossibile non ascoltare le 400 voci che, sotto al ministero, hanno ribadito i diritti degli operai dei siti Beko in Italia. Inoltre, in segno di solidarietà verso il presidio, in tutti gli stabilimenti italiani dell’azienda c’è stato uno sciopero di otto ore. Si è trattato dell’ennesimo capitolo di quella che si preannuncia una lunga battaglia per gli operai, sfiancati dalla lotta. Purtroppo quella di ieri non sarà decisiva.
Eleonora Rosi