
Le segnalazioni sui social si erano fatte numerose. Così qualcuno ha voluto vederci più chiaro, verificando di persona che sul tratto colligiano della Via Francigena i pellegrini meno esperti di lui del territorio corrono seriamente il rischio di perdersi per la mancanza di segnaletica. Lui è Gabriele Turini, amministratore della pagina Facebook ‘Amici della Via Francigena San Gimignano Monteriggioni’ ed affezionato lettore de La Nazione. "Cominciando dall’accoglienza in località La Buca, ex cartiera, sulla guida colligiana della variante Francigena, si legge: "Per non camminare al sole e sull’asfalto per raggiungere San Marziale, scendere sul SentierElsa – racconta –. Ho provato ad arrivare sul sentiero e mi sono perso; poi sono arrivato in un giardino abbandonato che confina con l’asilo (non sto a raccontare la sporcizia in un luogo pubblico) e ho trovato un cartello in lamiera con scritto SentierElsa: era per terra e lo ho riposizionato io su di un palo, ma mi sono perso di nuovo fintanto che una maestra dell’asilo mi ha detto di seguire la rete in fondo a sinistra: fra una discarica e l’altra, ho trovato la discesa che porta sul sentiero".
Non è quello il solo tratto in cui per i pellegrini è facile perdersi. "Mi sono spostato a Le Grazie, in zona cimiteri – prosegue il racconto – e qui ho potuto costatare il disorientamento dei pellegrini che, dopo la sgroppata su per Prodeggia, non sapevano dove andare per raggiungere il centro per la mancanza di segnaletica direzionale ‘Via Francigena’. Intanto, una bella camminata sull’asfalto". E non è ancora finita, ci si può perdere anche in città, sulla variante interna. "Arrivati a Porta Nuova, ancora mancanza di segnalazioni per le due accoglienze, San Francesco e La Buca – continua, infatti, Turini – Così c’è chi va a dritto verso Palazzo Campana, o chi scende verso piazza Sant’Agostino (dove un volta c’erano alcuni cartelli, ma oggi non ci sono più). Continuiamo a camminare sull’asfalto e arriviamo in piazza Arnolfo dove, meno male, c’è un punto informazioni, perché anche lì, per andare verso La Buca o verso Gracciano, ci si perde un’altra volta. Poi ancora asfalto fino a Le Caldane". Ne ha anche per le accoglienze, Turini: "La Buca è senza dubbio un buon lavoro, ho visitato l’interno e nulla da eccepire. Il problema è la mancanza all’ingresso di un numero di telefono e di un orario di apertura. Per quanto riguarda San Francesco – conclude – tanti lamentano condizioni inusuali per una accoglienza Francigena".