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Suor Nevia lancia un appello : "Ogni persona potrebbe aiutare. Magari anche ospitarli, perchè no"

Al convento di San Girolamo i ragazzi arrivano di buon mattino

Il prezioso lavoto di Suor Nevia e delle consorelle

Il prezioso lavoto di Suor Nevia e delle consorelle

Il mondo del volontariato continua a prendersi cura dei richiedenti asilo pakistani e afghani, ormai da anni presenza fissa e in crescita in città.

Dopo lo sgombero del Parcheggio il Duomo, nonostante l’offerta di Rifondazione Comunista che ha permesso ai ragazzi di utilizzare i propri locali per dormire al riparo in questi primi giorni di freddo, la maggior parte dei richiedenti si trovano a spendere la notte in alloggi di fortuna, molto spesso all’aperto. Mentre di giorno trovano un posto sicuro nel convento di San Girolamo, dove la compagnia e l’impegno di Suor Nevia, delle sorelle e dei tanti volontari gli permette di consumare un pasto caldo, riposarsi, lavarsi, mettersi in contatto con le famiglie rimaste in patria. Una situazione che non ha ancora trovato soluzione, se non parziale, e che ora inizia a farsi pressante con l’arrivo dell’inverno.

"Parliamo di almeno una sessantina di ragazzi che si trovano in queste condizioni - racconta Suor Nevia - e che frequentano la nostra mensa. Non siamo più all’apice della criticità dei numeri fortunatamente, ci sono stati periodi in cui le presenze, almeno nei nostri locali, erano molto più alte. I ragazzi pakistani e afghani, che tuttavia non sono gli unici a soffrire di simili condizioni di disagio, arrivano qui prima del classico orario di apertura alle 11.30. A volte apriamo anche alle 7 del mattino: ci vengono a chiamare per poter stare qui, insieme e al caldo, usufruire di una stanza e dei servizi. Cercano dignità ma anche compagnia".

Una dignità e una compagnia che suore e volontari garantiscono, tanto da aver sviluppato un rapporto di fiducia e amicizia con i ragazzi. Ma le necessità, materiali e spirituali, non finiscono qui. "Ci chiamano ‘mamma’, ed è una cosa molto bella per noi - continua Suor Nevia -. Sono ragazzi molto educati e generosi, si aiutano a vicenda, si rispettano e ci rispettano. Vengono qui dalla mattina e si mettono a dormire sulle panche, oppure a volte si stendono sul letto in 3 o in 4, dato che di notte dormono poco dovendo farlo principalmente al freddo e all’aperto. Qui possono anche ricaricare i loro cellulari, così da rimanere in contatto con le famiglie, oppure concedersi piccoli momenti di svago: gli piace molto guardare le partite insieme. Hanno estremo bisogno di vestiti, di cambiarsi, di fare una doccia: ne avrebbero bisogno tutti i giorni, ma da soli facciamo fatica a gestire tutto quanto. Per il numero di persone che dobbiamo gestire, non bastiamo. Considerando anche che buona parte del giorno siamo impegnati a preparare i pasti".

Un aiuto necessario in attesa di nuove soluzioni, e che spinge Suor Nevia a fare un appello a tutta la città: "Sarebbe un mio grande desiderio vedere ogni persona contribuire, aprire il cuore a questi ragazzi con generosità, fidandosi di loro e perché no, magari anche ospitarli. Purtroppo non basta, per quanto sia importante, donare quanto si ha di materiale per aiutare: è fondamentale anche accogliere".

Andrea Talanti