
Benissimo le mammografie dove più di otto cittadine su dieci a gennaio, sono riuscite a ricevere un esame nei tempi previsti dalla legge. Male le risonanze magnetiche della colonna vertebrale dove su 142 prestazioni eseguite dal 1 gennaio a oggi in provincia di Siena, solo 42 sono state fatte in tempi adeguati. Ma anche le tac del capo con solo il 53% delle prestazioni entro le attese massime di legge, oppure la tac al torace, esame prezioso per scoprire neoplasie ai polmoni e monitorare vasi vitali, con soltanto 47 su 89 esami svolti con i giusti tempi. Quali? Tre giorni per un esame urgente, 10 per una prescrizione ’breve’ che diventano 60 per la diagnostica per immagini (come tac e risonanze) in regime ’differibile’. E fino ai quattro mesi per gli esami prescritti dal medico come ’programmabili’. Sono queste le attese massime della sanità da rispettare. Tempi bombardati da due anni di emergenza sanitaria, anche in un territorio d’eccellenza come quello senese dove, per certi esami Asl e Scotte ancora zoppicano. E non sono le sole.
In questi giorni la Regione spedirà una lettera di richiamo a tutte le Asl toscane. La circolare le avviserà che il servizio dei Cup, inclusi i tempi di attesa al telefono dei cittadini e la gestione delle prenotazioni, è sotto monitoraggio. Come lo sono anche le liste d’attesa. La sorveglianza della Regione sulle liste, in realtà, già esiste ed è svolta tramite una banca dati che in tempo reale analizza, anche per la provincia senese, il rispetto medio dei tempi d’attesa di Asl e Aou, sommate insieme nell’ultimo mese.
Il risultato? Tante luci, ma non poche ombre. Per 13 delle 32 prestazioni ambulatoriali analizzate, a gennaio meno del 60% degli utenti ha ricevuto esami nei tempi di legge. A scricchiolare di più è la diagnostica per immagini: risonanze e tac. Tomografia dell’addome? Sulle 45 svolte in tutta la provincia dal 1 gennaio solo per 23 sono state rispettate le attese di legge (il 53%). Numeri lontani dalla perfezione, anche se allargando il campo, Siena su questo esame è al terzo posto in Toscana per rispetto dei tempi. Che sembrano lampo rispetto a Massa dove solo il 7% è stato svolto con attese adeguate. Mal comune, mezzo gaudio, ma fino a un certo punto visto che solo il 46% delle risonanze dell’encefalo è stato fatto in tempo, ancora meno (il 44%) le colonscopie. A fianco di performance da moviola ce ne sono altre che brillano. Come le mammografie, realizzate in tempi perfetti più di 8 volte su 10 (tutta l’Asl Sud Est risulta la migliore in tutta la Toscana come velocità su questo esame), gli eco color doppler, strumento importante per trovare ad esempio tracce di ictus avvenuti, svolti 9 volte su 10 nei tempi di legge. Bene anche le ecografie dell’addome dove quasi il 70% degli esami rispetta i tempi che diventano il 90% per un’eco alla mammella.
Ma non ci sono solo prestazioni ambulatoriali, sulle visite le cose migliorano e tranne rari casi i tempi vengono rispettati, Le speranze dei senesi però continuano a fare a cazzotti per alcune specialistiche. Un cittadino su due ha dovuto attendere più del dovuto per farsi vedere da un urologo, mentre dei 435 che avevano in mano una prescrizione per una visita cardiologica, 135 (il 30%) si è sorbito un’attesa ‘fuorilegge’. E chi non ha la pazienza di attendere o non può? La soluzione è frugarsi in tasca e bussare al privato. O rivolgersi in intramoenia alla libera professione dei medici. I numeri di chi lo ha fatto, solo per l’attività intramuraria nelle strutture della nostra provincia, non sono bruscolini. Nel 2019 sono stati più di 17.300 per una visita specialistica, diventati 12.600 nell’anno del Covid, risaliti fino ai 15.800 del 2021. Fra chi punta e paga la libera professione c’è chi lo fa per scegliere il proprio specialista o la struttura dove farsi visitare. La maggior parte, forse, per evitare di aspettare.
cla.cap