Proteggere il camper. Presidiare il settore trainante dell’economia della Valdelsa. Un appello partito ieri da Poggibonsi. In un contesto di crisi, il plein air può ancora fare la differenza in termini positivi. "Si tratta di tutelare la camperistica della Valdelsa, per esempio attraverso politiche in grado di rendere attrattivo il comparto", ha detto Giuseppe Cesarano, segretario di Fim Cisl. Lavoratori di diverse realtà produttive del circondario, da Trigano a Pramac a Fonderie Valdelsane, si sono radunati a Poggibonsi nella Sala Set del Teatro Politeama. Un’iniziativa voluta dalle sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil nel quadro della mobilitazione per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro dei metalmeccanici. I riflettori di una questione di respiro nazionale, si sono ben presto spostati sul piano territoriale per via del ruolo della Valdelsa come capitale del tessuto industriale. E anche per effetto delle vertenze aperte in un’area che da Poggibonsi, con Vitap, abbraccia Colle per il caso Telco e poi Monteriggioni (Comege, Avi.Coop, Paycare), fino a Siena con la vicenda Beko.
Non casuale a tale proposito l’intervento tra i relatori di Massimo Martini, che da segretario generale della Uilm partecipa al Tavolo ministeriale insieme con i leader di Fiom e Fim, rispettivamente Daniela Miniero e Cesarano, presenti loro stessi al Politeama. "La Valdelsa è la superficie geografica che meglio esprime ciò che sta accadendo in Italia – afferma Miniero – perché tante volte l’arroganza che riscontriamo in Federmeccanica ai Tavoli nazionali somiglia all’atteggiamento dei padroni di oggi alle nostre latitudini. La produzione è calata, ma gli utili per le aziende sono aumentati. Come Fiom siamo accusati spesso di essere ‘un sindacato conflittuale’. Però è dal conflitto che può prendere vigore la contrattazione".
Di seguito l’invito alle altre sigle a portare avanti la battaglia in forma unitaria, per essere più forti. "Noi teniamo alle aziende – ha aggiunto Miniero – ma a quelle virtuose che hanno considerazione per il lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze e non creano divisioni tra le maestranze".
Con indosso la pettorina ’Beko in lotta’, Martini dichiara: "La vertenza che riguarda 299 famiglie ci ha uniti. Non abbiamo la stessa visione, comunque c’è gran rispetto tra le sigle: troviamo sempre una sintesi per la salvaguardia dei lavoratori".
Cesarano, per Fim Cisl, chiude con alcune cifre: "In Valdelsa, a parte Giottiline, Pramac, Trigano, per il 90 per cento abbiamo aziende dai quindici ai venti dipendenti. L’industria, sul piano nazionale, fa registrare un -6 o 7 per cento: siamo tornati ai livelli del 2010. Nessuno, negli ultimi vent’anni, a prescindere dal colore dei governi, ha messo in agenda delle politiche industriali". Anche da qui l’importanza di custodire il distretto della camperistica. Che può garantire prospettive e speranze, in un’epoca nella quale le multinazionali, è stato ricordato, "quando sbarcano portano ricchezza e quando se ne vanno lasciano macerie".
Paolo Bartalini