REDAZIONE SIENA

Tanti ricoveri, cresce l’area Covid alle Scotte

Il dg Barretta pronto ad ampliare ’la bolla’ con 92 posti letto nel lotto 3. "Attivata anche l’area pediatrica, dobbiamo essere pronti"

Antonio Barretta

"Tra sabato e lunedì abbiamo registrato 23 ingressi, 5 decessi e solo 7 dimissioni. La capacità ricettiva dell’Area Covid, fino a 88 posti letto, sta per esaurirsi e quindi dovremo attivare il piano di emergenza che prevede di aggiungere 92 posti letto Covid nel lotto 3. Chiaramente l’emergenza influisce sulle altre attività assistenziali dell’ospedale". Il professor Antonio Barretta, direttore generale delle Scotte, annuncia la prossima espansione della ‘bolla Covid’.

Qual è il quadro delle varianti?

"Il laboratorio di Microbiologia e Virologia della professoressa Cusi sta lavorando senza sosta per tipizzare i campioni provenienti da tutta l’area vasta. La variante inglese è riscontrabile in circa il 40% dei casi analizzati. La variante brasiliana sino ad ora è riscontrata in Toscana solo nella nostra area vasta".

Le varianti circolano più fra i giovani?

"Abbiamo attivato l’Area Covid pediatrica nelle scorse 48 ore all’interno del Dipartimento della donna e dei bambini. Una piccola paziente pediatrica positiva è stata operata d’urgenza, per un’altra patologia. Dobbiamo essere sempre pronti. Nel lotto 4 sono state allestite, al piano 0, due camere di bio-contenimento a pressione negativa e cinque camere di degenza; al piano 3S è stato attivato il percorso travaglio-parto della donna in gravidanza con Covid accertato o sospetto e al piano 4s è stata attivata un’ulteriore stanza di degenza pediatrica dedicata, a pressione differenziale". Quanto può incidere la campagna vaccinale sui contagi?

"Più speditamente si procede e meglio è. Il virus contro cui combattiamo è lo stesso di un anno fa ma dobbiamo gestire la problematica delle varianti che rendono la malattia più contagiosa. È importante vaccinarsi e aderire alla campagna per proteggere se stessi e gli altri. Dal punto di vista organizzativo stiamo dando il massimo. Il problema è la disponibilità di vaccini. I rallentamenti nelle forniture dalle aziende farmaceutiche non ci aiutano a raggiungere rapidamente l’immunità di gregge".

Lei ha raccolto la proposta del presidente Giani di produrre i vaccini in Toscana.

"In Toscana e in particolare a Siena abbiamo competenze decennali e una tradizione farmaceutica dall’inizio del ’900 con l’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno, diventato un’eccellenza mondiale nella ricerca e produzione di vaccini. Sino a pochi anni fa a Siena si produceva anche il vaccino antinfluenzale. Potremmo ricominciare a farlo aumentando gli investimenti e contando sui fondi europei".

Che contributo può dare Tls?

"Tls è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e porta avanti importanti attività di ricerca in collaborazione con l’ospedale e l’Università. La Regione ha già finanziato la ricerca sui monoclonali con fondi comunitari e ora è disponibile a sostenere eventuali partnership tra aziende che hanno sviluppato i vaccini e li possono produrre sul nostro territorio".

Paola Tomassoni