MONTALCINO (Siena)
E’ sulle Crete Senesi, inconfondibili rilievi che dividono il Chianti dalla Val d’Orcia, che nascono i tartufi bianchi. Autentici “gioielli“ che per due fine settimana, il 9-10 e 16-17 novembre, saranno gli assoluti protagonisti della Mostra mercato delle Crete Senesi, a San Giovanni d’Asso, municipio di 900 abitanti del Comune di Montalcino. Qui si incontreranno, in un carosello di appuntamenti, una cultura e una tradizione antiche, che continuano ad essere avvolte da un alone misterioso, relative alla ricerca dei tartufi di cui sono protagonisti nella stessa misura la natura, l’uomo e i cani, ed il trionfo del gusto, che ruota intorno al prelibato fungo ipogeo.
Paolo Valdambrini, presidente dell’associazione tartufai senesi, che conta circa 300 associati, ci offre qualche anticipazione: "Dopo una stagione incerta, abbiamo davanti un’ottima annata dal punto di vista della qualità, la migliore degli ultimi cinque anni, afflitti dalla siccità. A causa delle piogge tardive la quantità non sarà invece abbondante con conseguente, leggero aumento dei prezzi rispetto alla scorsa stagione: le quotazioni oscillano intorno ai quattromila euro al chilo". Poi, il presidente dei tartufai senesi, evidenzia la peculiarità della mostra mercato: "Offriamo l’assoluta genuinità dei prodotti. A San Giovanni d’Asso proporremo esclusivamente tartufi bianchi a km 0, cercati dai nostri associati. È la caratteristica che ci distingue da altre iniziative simili e a cui teniamo molto".
Così da una parte la 38.a edizione della festa avrà come focus il benessere animale, mettendo al centro la qualità della vita dei cani da tartufo, considerati valore fondamentale del territorio, dall’altra proporrà il tartufo in una serie di abbinamenti gastronomici che ne dimostrano pregio e versatilità. Tra cene di gala, tavole della tradizione, street food, show cooking e degustazioni, il diamante bianco delle crete senesi andrà a braccetto con pecorini, uova, burro, tortelli, risotti, carni bianche e rosse, e ancora con castagne, champagne, gin, distillati, cioccolata e gelati, nonché, naturalmente, con i vini più rappresentativi del territorio, il Brunello e la Doc Orcia. Un caleidoscopio di piaceri del palato che non fa dimenticare l’origine naturale del tartufo, soggetto quindi all’andamento delle stagioni.
Diego Mancuso