Tasso, un gentleman dello sport

Una foto una storia Per anni accompagnatore degli arbitri per la Mens Sana, scrittore raffinato e linguista

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Il segreto del distinguersi non è tanto il mostrarsi ad ogni costo, quanto fare le cose che fanno in tanti ma in modo insolito, originale. In sintesi, quello che abbiamo visto e continuiamo a vedere in Antonio Tasso, uomo di sport, capace di strabilianti innamoramenti culturali di grande pregio, divertente e divertito, che possiamo raccontare come fedele appassionato di basket, oppure in tanti altri aspetti, di cui proviamo a raccontare. Ma, lo sappiamo, le persone poliedriche sono sempre sfuggenti.

Ma, come tutti i maestri dei madrigali della vita, ha saputo far diventare bellezza anche i momenti più bui di una città a cui è particolarmente legato, e che oggi "pasteggia" come un buon rosso attraverso sonetti, canzoni e soprattutto tanta buona ironia. E come le persone geniali, anche con un pizzico di sana autoironia. Gli sportivi della palla a canestro lo ricorderanno soprattutto nei lunghi anni trascorsi ai tavoli davanti al rettangolo di gioco.

Dagli anni Novanta al 2017 è stato infatti l’accompagnatore ufficiale per la Mens Sana degli arbitri. E la foto di Augusto Mattioli ne offre una chiarissima interpretazione. Compito assai delicato, sempre in bilico fra professionismo e passione. Gli eccessi non erano certo permessi e lui, con la raffinatezza che lo distingue, ha sicuramente portato a casa situazione talvolta non semplici.

Potrebbe scriverci molte pagine. Ma dove la sua scrittura vola è nel sonetto, in quella voglia di raccontare una Siena, ma anche le sue terre di origine, che non ci sono più, quel particolare rapporto fra generazioni diverse, la bellezza dell’incontro, il tutto con un velo non previsto di malinconia di chi sa di aver vissuto giorni importanti, davvero nuovi, che poi si sono persi nell’elogio al futile, all’inutile. Questo è Antonio Tasso, non dimentichiamoci guida assai abile anche in lingue dell’est, un tempo davvero rare e che quindi segna una certa lungimiranza professionale, vicino alla Banda Città del Palio, ma soprattutto, oggi più che mai, animatore di serate dedicate agli anziani, per chi ha bisogno di un sorriso. Un ispirato volontario della bellezza, perché quando c’è chi produce un suono originale, la musica avrà sempre centinaia di echi.

Proprio come fa lui. Però, se lo vedete o lo riconoscete in qualche frase, vi sorprenderete per la facilità dell’approccio: la singolarità, o meglio l’originalità, non si esplica poi così tanto nei gesti. Si ha dentro o non si ha. E quando è davvero presente, come per lui, si manifesta sempre con una disarmante semplicità.

Massimo Biliorsi