PAOLO BARTALINI
Cronaca

Tavolo ministeriale di Telco. Bernardini: "Un incontro deludente e interlocutorio"

L’azienda stavolta era presente ma il rappresentante di Scl Cgil Siena non è soddisfatto di quelli che sono stati gli esiti di questo faccia a faccia .

I lavoratori, in mezzo a tanta incertezza sono pronti a valutare altre soluzioni, manifestando la volontà di dimettersi da Telco

I lavoratori, in mezzo a tanta incertezza sono pronti a valutare altre soluzioni, manifestando la volontà di dimettersi da Telco

L’azienda stavolta era presente al Tavolo ministeriale di Telco. Quali esiti? "Abbiamo sentito delle affermazioni, ma non delle risposte concrete. Volendo sintetizzando i risultati dell’incontro con due aggettivi: deludente, interlocutorio". È il commento di Samuele Bernardini, intervenuto ieri mattina a Roma, in rappresentanza di Slc Cgil Siena, al confronto di carattere nazionale per la discussione relativa al polo delle telecomunicazioni. Una vertenza che interessa anche il territorio della Valdelsa. Telco ha infatti una propria sede nell’area industriale di Belvedere di Colle che occupa cinque decine di lavoratori degli oltre quattrocento presenti negli organici su scala regionale. Tutti, indipendentemente dall’area geografica di riferimento, aspettano da tempo notizie in merito al loro futuro, tra fasi di stato di agitazione e scioperi collegati alla mancanza di stipendi, all’assenza di un piano industriale e a una operatività limitata da questioni contingenti, comprese le carenze di carburante nei mezzi di servizio in uso al personale. Cosa accadrà adesso? "Il Ministero dell’Impresa e del Made in Italy - aggiunge Bernardini - ha deciso per la convocazione di un ulteriore Tavolo, per il 19 febbraio, mercoledì prossimo. Coinvolgendo per l’occasione anche il Ministero del Lavoro". Una questione che si allarga, sempre più, a soggetti diversi, visto che il caso Telco è sotto osservazione da tempo anche della Regione Toscana. E Firenze ha ospitato anche un incontro fra le parti nelle sale della Prefettura. Ora anche due Ministeri impegnati nel valutare il quadro, pretendendo da Telco dei precisi segnali per la soluzione di una difficile crisi che va avanti almeno da sei mesi. "L’azienda - spiega ancora Bernardini - ha reso noto nella circostanza di aver presentato un piano di ricomposizione del debito, mettendo in evidenza che un prossimo sblocco delle risorse potrebbe a breve, entro fine mese, far ripartire l’attività. Così ci è stato comunicato, però le frasi e gli intenti da soli, non bastano. Sono necessari atti concreti". È quanto attendono non da oggi i lavoratori, alcuni dei quali, in mezzo a tanta incertezza, sono pronti adesso a valutare altre soluzioni lavorative, manifestando la volontà di dimettersi da Telco.

Paolo Bartalini