Terme Bagni San Filippo: "Quelle pratiche lumaca"

Il sindaco Galletti: "Gli uffici attendono ancora delle carte. Niente lavori". Intanto la struttura, chiusa ormai da quattro anni, si sta deteriorando .

Terme Bagni San Filippo: "Quelle pratiche lumaca"

Terme Bagni San Filippo: "Quelle pratiche lumaca"

D’ORCIA

di Massimo Cherubini

Ancora ai nastri di partenza il progetto per il recupero e la ristrutturazione dello stabilimento termale di Bagni San Filippo. E’ passato un anno e mezzo da quando (marzo dello scorso anno) il progetto venne presentato nel corso di una conferenza stampa. Da allora alla fine dello stesso anno si prevedeva la posa della prima pietra. Non è stato così e, ad oggi, il progetto è fermo. "I tempi burocratici -dice il sindaco Claudio Galletti- sono assai più lunghi rispetto alle previsioni. Gli uffici attendono ancora delle carte. Essenziali per mettere il progetto esecutivo in approvazione. Il primo ad essere amareggiato – aggiunge il sindaco Galletti – sono io perché speravo veramente che ad oggi i lavori fossero iniziati". Non è così, ci vorrà ancora del tempo, sicuramente mesi, prima di posare la prima pietra. Intanto la struttura si degrada. E’ chiusa ed è chiuso lo stabilimento termale (da ormai quattro anni) con tante persone che si chiedono perché l’attività di inalazioni e dei fanghi non è proseguita. Le Terme sono indipendenti dal resto della struttura. I tantissimi cittadini, lavoratori, che potevano sottoporsi alle cure termali con il Servizio Sanitario Nazionale o sono stati costretti a cessare i trattamenti o hanno dovuto scegliere terme molto distanti rispetto ai luoghi di residenza. Progetto di recupero dell’ex Terme ancora fermo, avvio delle procedure per un nuovo stabilimento termale, quello che dovrebbe sorgere nell’area ex Amiata Marmi, altrettanto bloccato. In questo caso le aree non sono state ancora assegnate a nessuno. E’ in atto una procedura fallimentare. Le due gare d’asta fin qui espletate per assegnare i terreni sono andate deserte. Si attende ora l’esito della terza. Ma anche su questo fronte i tempi non si preannunciano rapidi. Il prezzo base della vendita all’asta, determinato da precisi calcoli dal commissario fallimentare, per ora non hanno incontrato l’interesse degli investitori. I terreni sono ubicati in ottima posizione, ci sono i supporti urbanistici per realizzarvi una struttura alberghiero-termale, ma dovranno essere bonificati. Costi che, quindi, vanno ad aggiungersi a quelli d’acquisto. Così le pregiate acque sulfuree, ritenute tra le migliori d’Europa, non sono utilizzate a fini terapeutici, le grandi potenzialità di Bagni San Filippo (con interessi occupazionali per l’intera zona) restano solo potenziali.