Siena, 9 febbraio 2023 - Nessuna correlazione con il devastante terremoto in Turchia. In queste ore molti senesi si stanno chiedendo se la sequenza sismica che sta interessando la città del Palio da ieri sera sia in qualche modo collegabile al disastro turco. “Assolutamente no - mette subito in chiaro Dario Albarello, professore ordinario di Geofisica della terra solida all’Ateneo senese e membro della commissione grandi rischi della presidenza del Consiglio dei ministri -. Intanto, il terremoto turco si trova ad una distanza tale da Siena per cui non possono esserci effetti dinamici dell’interazione tra strutture. Mi spiego meglio: i terremoti sono associati a delle fratture, le faglie. E l’energia rilasciata dipende dalla dimensione della struttura che ha generato il terremoto”. Quello in Turchia è stato provocato da una “struttura enorme, molto ben nota, che sappiamo capace di generare terremoti molto intensi”. Discorso ben diverso per Siena, dove i terremoti “sono storicamente generati da piccole strutture, profonde, non conosciute perchè non visibili in superficie”.
Terremoti a Siena nel passato
Siena, ricorda l’esperto, “ha una sismicità storica”. Fu in particolare nel 1798 che si ebbero diversi danni. Nessun crollo, però. “A Siena non è mai venuto giù nulla - afferma Albarello -. Ma ciò non vuol dire che i terremoti non siano pericolosi e che appunto non facciano danni. In passato sono cadute tegole, camini. Anche pezzi di soffitto. I senesi devono conoscere ciò che è stato. Dal 1300 al 1798 si sono susseguiti terremoti anche del settimo-ottavo grado della scala Mercalli. In questa città i terremoti avvengono sempre a sciami, che durano anche mesi e mesi. Sono sciami che si contagiano reciprocamente; se continuano con questa frequenza e intensità non possiamo escludere terremoti anche più intensi”.
Nessun allarmismo
Il professore ricorda che la Magnitudo misura l’energia rilasciata alla sorgente, mentre la Mercalli racconta gli effetti generati dalla scossa. I terremoti del passato, si può calcolare, al massimo hanno raggiunto la Magnitudo di livello 5. Non certo 8 come in Turchia.
Come dire: nessun allarmismo. Ma conoscere la realtà è importante. Forse molti senesi non sanno che in piazza del Campo c’è un ex voto per un terremoto del Seicento. E che “fino agli anni Cinquanta, tutti gli anni, venivano organizzate due processioni per scongiurare le scosse”.
Cosa fare durante il terremoto
Che fare in questi casi? “Intanto, ribadiamo che a Siena non è mai venuto giù nulla. Insomma, cerchiamo di non farci prendere dal panico, anche se la paura è normale. Quando la terra trema, il posto più sicuro è dentro casa. Le cose più sciocche da fare sono scappare subito fuori, magari prendendo pure l’ascensore….. Assolutamente no. Quando c’è un terremoto bisogna rimanere a casa ed uscire solo quando le scosse si attenuano, stando attenti a stare il più lontano possibile dagli edifici”. Ognuno di noi dovrebbe conoscere la propria abitazione anche in tal senso. Le regole generali ci dicono comunque di ripararsi sotto un tavolo e di stare lontani da librerie o da mobili che potrebbero crollare. “I senesi devono imparare a convivere coi terremoti. Stando attenti, nessuno si farà male”, conclude il professore, che invita tutti quanti a collegarsi col sito Ingv ed a vedere le storie sismiche del proprio territorio.