
"Buonasera buona gente, questa sera è Befania e nel nome di Maria vi si viene a salutar". Ritorna questa sera a Tre Case, frazione di Piancastagnaio il millenario canto della Befana dopo due anni di stop causa pandemia. L’antico rituale che celebra l’ ultimo appuntamento con le feste natalizie ed è il più vecchio dell’Amiata sarà riproposto dal gruppo dei Befanari che da giorni stanno allestendo la scenografia del corteo e riempiendo le calze colorate di dolci e frutta per i bambini.
Una ripresa all’insegna del malinconico ricordo di Silvano Cappelletti, il gestore del bar della frazione deceduto un anno fa, che della festa era il ‘padre’ assieme a tanti paesani ormai scomparsi. Il bar di Silvano, anche dopo la chiusura per il pensionamento rimane anche quest’ anno il punto di riferimento per il gruppo. Lì sono custoditi gli antichi costumi dei befanai e li nel primo pomeriggio della vigilia dell’ epifania i partecipanti si preparano per il corteo così composto: la befana, il marito, la figlia, i due frati (uno cerca offerte e l’altro dispensa benedizioni), i musici e il coro. Il gruppo dei Befanai di Tre Case percorre tutte vie della frazione. Quest’anno vi sarà anche una sosta speciale per i ragazzi della casa di accoglienza ‘Pollyanna’ e per gli ospiti provenienti dall’Ucraina nell’ ex Convento della Madonna di San Pietro. Il giro proseguirà fino a notte inoltrata. In ogni casa verrà cantata la vecchia canzone della Befana , con il ballo tra la Befana e il marito. Poi la distribuzione della calza per i bambini presenti. Scomparsi tanti epici personaggi, il gruppo si è ormai costituito con la presenza di giovani e giovanissimi che non hanno voluto far morire questa antichissima tradizione che in tempi passati è stata oggetto di studi e ricerche da parte di studiosi e studenti universitari.
Giuseppe Serafini