DIMASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Torrita, distilleria "Bonollo" in lutto Morto l’imprenditore che la rilanciò

Il patron Giuseppe si è spento ad Anagni. L’aveva acquistata nel 1976 e adesso la guida il nipote

Torrita, distilleria "Bonollo" in lutto Morto l’imprenditore che la rilanciò

di Massimo Cherubini

La distilleria Bonollo di Torrita di Siena è in lutto. E’ deceduto Giuseppe, l’uomo che nel 1976 decise di acquisire, ristrutturare e rilanciare una vecchia distilleria esistente a Torrita. Un’idea che ha dato occupazione (in alcuni momenti di punta occupa oltre quaranta dipendenti) e anche notorietà al paese. I distillati "Bonollo" fanno parte del gruppo leader di questo settore. "Per Torrita – dice il sindaco Giacomo Grazi – è un punto produttivo importante. Non ho avuto modo di conoscere Giuseppe Bonollo, sono in contatto con il nipote Luigi, l’attuale presidente che gestisce la distilleria che insiste nel nostro territorio comunale. Ci lascia il patron Giuseppe (è deceduto ad 88anni ad Anagni dove c’è un altro stabilimento del gruppo, ndr) che Torrita di Siena – conclude il sindaco – ricorda con affetto".

Giuseppe Bonollo era Cavaliere del Lavoro insignito dal presidente della Repubblica Ciampi, nato a Formigine in provincia di Modena nel gennaio 1935 da una famiglia di origine veneta trapiantata in Emilia ed operante nel settore della distillazione sin dal lontano 1908. E’ il padre Luigi ad incoraggiare figlio Giuseppe ad accogliere l’invito di un frate cappuccino. Nel 1958 si trasferisce nel frusinate, ad Anagni, dove realizza una nuova distilleria allora denominata Distillerie Bonollo Luigi & Figli Snc di Bonollo Giuseppe & C., amministrandola con il concorso dei fratelli Melchiorre, Alberto, Luigi, Vittorio ed Abramo. A Torrita di Siena Bonollo apre il suo stabilimento nel 1976. "A Torrita sono arrivato – racconta Gianluigi l’attuale presidente dell’azienda – nel primo anno di scuola. Qui ho iniziato a frequentare le elementari. Mio padre, suo fratello Giuseppe, avevano acquistato dopo anni di inattività, restituendola alla produzione, una distilleria da tempo abbandonata. Ben presto diventa il secondo polo produttivo della società. Lo zio Giuseppe – sottolinea ancora – aveva una grande lungimiranza imprenditoriale".

La storia di un’azienda capace, come detto, di occupare oltre quaranta persone. Il fabbisogno varia: nel periodo delle vinacce, quando la produzione dei distillati entra nel vivo, l’occupazione cresce. "Per il nostro paese – conclude il sindaco Giacomo Grazi – la Bonollo è un’azienda che assicura continuità occupazionale. Un’azienda nota per i suoi distillati che vengono commercializzati anche all’estero".