PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Toscana sud, 50 casi di tubercolosi in un anno

In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, Asl Sud Est ha reso noto che nel 2024 nell’area...

In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, Asl Sud Est ha reso noto che nel 2024 nell’area...

In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, Asl Sud Est ha reso noto che nel 2024 nell’area...

In occasione della Giornata mondiale per la lotta alla tubercolosi, Asl Sud Est ha reso noto che nel 2024 nell’area vasta sono stati segnalati circa 50 casi. Di qui l’importanza della prevenzione e della cura di questa malattia infettiva che, scoperta nel 1882, continua a rappresentare una sfida globale nonostante sia una patologia prevenibile e curabile. Secondo le stime dell’Oms 1,7 miliardi di persone nel mondo sono portatori latenti del batterio responsabile della malattia. In Italia si registrano circa 4mila nuovi casi all’anno. I fattori che favoriscono lo sviluppo della malattia includono condizioni sociali difficili, come malnutrizione, povertà e difficoltà di accesso alle cure; inoltre la presenza di malattie croniche o l’immunodepressione possono favorire la riattivazione della forma latente.

La gestione della tubercolosi è affidata ai medici infettivologi sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale, con il coinvolgimento di specialisti in microbiologia, radiologia, pneumologia e igiene. I centri di riferimento aziendali e dell’area vasta sono le Malattie infettive degli ospedali San Donato di Arezzo e Misericordia di Grosseto e Le Scotte di Siena.

"La forma principale della malattia è la tubercolosi polmonare – spiega il direttore di Malattie infettive dell’Asl Danilo Tacconi -. Tuttavia, un terzo dei casi riguarda localizzazioni extrapolmonari, che possono interessare linfonodi, ossa, intestino, cervello e altri organi. Il trattamento richiede terapie prolungate, con durata variabile tra i 4 e i 12 mesi e l’utilizzo di più antibiotici specifici. Gli aspetti preventivi, invece, si basano sull’identificazione precoce della persona con malattia e controllo dei contatti".