Tra follia e senso di libertà. La terapia di Roberta Torre

Il Festival Terra di Siena presenta il suo ultimo film, ’Mi fanno male i capelli’ "Vivo qui da 8 anni, questa città ha bisogno di spazi più adeguati per il cinema" .

Tra follia e senso di libertà. La terapia di Roberta Torre

Tra follia e senso di libertà. La terapia di Roberta Torre

Ospite dell’evento speciale proposto dal Terra di Siena film festival, la regista e sceneggiatrice Roberta Torre ha incontrato il pubblico nella sala dell’Alessandro VII, dove alle 21 era in programma la proiezione del suo film ‘Mi fanno male i capelli’, interpretato da Alba Rohrwacher e Filippo Timi. Uscito a fine ottobre, dopo aver riscosso consensi di critica e pubblico alla Festa del Cinema di Roma, il film arriva a Siena, dove la regista vive da tempo.

La storia racconta di Monica, che perde la memoria e cerca di ritrovare una sua identità nei film interpretati da Monica Vitti, in un gioco di cinema nel cinema in cui il confine tra grande schermo e realtà si fa sempre più sottile, sotto lo sguardo delicato e amorevole di suo marito.

"È stato un grande lavoro sulla filmografia di Monica Vitti – racconta la regista – perché la protagonista dialoga con quei personaggi, vive in quei film".

Da Cervantes, la malattia di chi perde il confine tra realtà e finzione ci regala personaggi straordinari. Cosa li lega?

"Il senso della libertà. Da un lato il dolore di perdere il contatto con la realtà, dall’altra la grande libertà di valicare questi confini. Viviamo in una mondo di regole, obblighi, responsabilità, tanto che l’idea di uscire da una dimensione così stretta ha grande fascino. In questo caso la ‘follia’ è legata più alla memoria e al doversi reinventare in altre persone, e ognuno di noi vorrebbe a un verto punto diventare qualcun altro".

L’omaggio a Monica Vitti è a un cinema italiano più coraggioso, meno provinciale?

"Assolutamente è un omaggio a un grande cinema che ho amato, mi ha stupito da bambina e mi ha fatto venire voglia di fare questo lavoro. Un cinema immortale, ma che non tornerà mai più. È un’epoca finita, dobbiamo prenderne atto e conservarla nella nostra memoria".

Il legame con Siena è forte?

"Vivo a Siena da otto anni. La città mi ha adottata teneramente. È una città che ti coccola con la sua bellezza e in particolare il cinema con questa città ha legami inscindibili. Il Terra di Siena è l’unico festival che continua ad adoperarsi per mantenere viva questa fiamma, grazie allo straordinario lavoro di Maria Pia Corbelli".

Servirebbero spazi adeguati?

"Siena dovrebbe avere uno spazio anche multimediale, magari nel Santa Maria della Scala o nei teatri, lavorando con l’inserimento di videoproiettori, per ospitare eventi di richiamo. Meriterebbe soprattutto uno spazio cinematografico più grande, fruibile da molte persone. È impensabile che una città come Siena non abbia uno spazio di questo tipo per il cinema".

Riccardo Bruni