di Cristina Belvedere
Filo diretto tra Siena e l’Armenia. Questo il significato dell’incontro a Palazzo pubblico tra il sindaco Luigi De Mossi e l’ambasciatrice in Italia Tsovinar Hambardzumyan, che insieme hanno voluto recuperare l’antico legame storico tra le due realtà. Alla presenza dell’ex ambasciatore armeno in Italia Sargis Ghazaryan, del senatore Manuel Vescovi, del consigliere dell’Assemblea Capitolina Giovanni Zannola, del presidente del Siena Calcio, Roman Gevorkyan e del suo vice Andrea Bellandi, De Mossi ha guidato l’ospite alla scoperta delle meraviglie del Museo Civico. Qui, davanti all’Allegoria del Buon Governo, il primo cittadino ha spiegato: "Abbiamo voluto che l’incontro si tenesse in questa sede per simboleggiare i valori che tutti noi propugniamo. L’Allegoria del Buon Governo è oggi più che mai attuale, perché la nostra non è una visione solo politica, ma anche commendevole, equilibrata e pacifica".
E ancora: "La virtù del Buon Governo è nella nostra tradizione ed è un monito per non cadere in errore e pensare in modo individualistico – ha aggiunto De Mossi –. Gli armeni sono un popolo mite, pacifico, laborioso. Di qui il nostro benvenuto in questa sala". Da parte sua l’ambasciatrice ha ricordato: "Avevo visitato Siena nel 2010, quando studiavo in Italia. Ma oggi è un’occasione speciale. I nostri connazionali sono proprietari di una squadra di calcio con un passato e un futuro glorioso. Il mio compito è arricchire i rapporti già stretti con l’Italia e Siena rafforzando la cooperazione. Oggi l’Armenia vive giorni difficili, ringrazio il sindaco De Mossi che è stato tra i primi firmatari di un appello alla pace a cui hanno aderito grandi personalità italiane". Durante l’incontro il primo cittadino ha fatto arrivare dalla Biblioteca degli Intronati, con apposita autorizzazione della Soprintendenza, un antico manoscritto armeno, di cui ha fatto dono in forma digitalizzata all’ambasciatrice: "Questo codice e il convento di Santa Croce in Camollia testimoniano il legame tra Siena e l’Armenia. Per questo – l’annuncio di De Mossi – intendiamo promuovere stage per gli studenti universitari armeni che vogliano studiare questo manoscritto e altre opere antiche qui conservate".