REDAZIONE SIENA

Trapianto di cuore su un positivo Alle Scotte il primo caso in Toscana

Il paziente si trovava in condizioni critiche, è stata attivata l’urgenza nazionale. Presto sarà dimesso. La direttrice diel Dipartimento, Valente: "Si tratta di un risultato importante frutto di grande collaborazione"

E’ stato effettuato a Siena, al policlinico Le Scotte, il primo trapianto di cuore in Toscana, e uno dei pochi in Italia, su un paziente positivo al Covid. "Il paziente trapiantato – spiega il cardiochirurgo Massimo Maccherini, responsabile Centro Trapianti di Cuore dell’Aou Senese - era affetto da malattia terminale e le sue condizioni di salute hanno richiesto l’attivazione di un’urgenza nazionale. L’intervento, è stato effettuato a fine giugno grazie ad un organo resosi disponibile fuori regione, è andato a buon fine e il paziente ha un buon decorso post operatorio". "Nella gestione di questo primo trapianto con ricevente positivo al Covid – spiega ancora – abbiamo seguito le linee guida indicate dal Centro Nazionale Trapianti, che consentono il trapianto su pazienti asintomatici, come in questo caso".

Il prelievo dell’organo invece è stato effettuato dal cardiochirurgo Stefano Andriani, con trasporto aereo e successivo supporto da parte della Misericordia di Siena. Mentre il trapianto vero e proprio è stato effettuato dai cardiochirurghi Giuseppe Davoli e Andrea Gambacciani, dall’anestesista Marco Garosi, insieme al personale di sala operatoria e al supporto dei perfusionisti, con il coordinamento dei cardiochirurghi Massimo Maccherini e Sonia Bernazzali. L’operazione è stata conclusa con successo, nonostante la sua estrema delicatezza.

"Si tratta di un risultato importante per il nostro dipartimento – aggiunge Serafina Valente, direttore del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare – che ha visto una grande collaborazione multidisciplinare, sia nella fase precedente al trapianto, poiché il paziente era ricoverato in condizioni critiche da oltre un mese nella nostra Cardiologia, sia nella fase immediatamente successiva al trapianto, per l’impostazione della terapia, bilanciando quella immunosoppressiva con quella antivirale. I trapiantati infatti – aggiunge Valente – per evitare il rigetto dell’organo, sono sottoposti a terapia immunosoppressiva e questo poteva creare criticità con la cura dell’infezione da Covid-19 che è stata invece brillantemente gestita anche grazie alla collaborazione con Malattie Infettive e Tropicali, unità diretta dal professor Mario Tumbarello".

Dopo un ricovero di otto giorni in isolamento nel reparto del policlinico di Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare, diretta dal professor Federico Franchi, il paziente si trova attualmente ricoverato in degenza ordinaria. Le sue condizioni sono tali che, già nei prossimi giorni, i medici firmeranno le sue dimizzioni.

"Il giovane paziente era ricoverato in condizioni critiche – ripercorre la dottoressa Valente – è poi risultato positivo al tampone Covid, ma non aveva una sintomatologia critica da Covid, con problemi polmonari connessi. Pertanto si è deciso tutti insieme, con anche Organizzazione trapianti Toscana, di procedere al trapianto. Il decorso è stato regolare, quindi siamo soddisfatti di aver garantito al paziente questa opportunità".

Paola Tomassoni