
Trapianto di fegato. Il policlinico Le Scotte entra nella Rete toscana
L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese entra a far parte, come centro di riferimento, della Rete toscana per il Trapianto di fegato. È questa la novità che arriva alla vigilia di tre incontri formativi e informativi per la realizzazione di una rete di competenze in Toscana per la gestione dei pazienti affetti da epatopatia in fase terminale e da tumori primitivi del fegato, oltre che per la formalizzazione e gestione dei percorsi pre e post trapianto. Il primo appuntamento si tiene domani all’ospedale Santa Maria alle Scotte.
"Entrare a far parte della Rete toscana per il Trapianto di fegato significa essere centro di riferimento per l’area vasta Sud-Est per la diagnosi e cura dei pazienti con cirrosi epatica scompensata o tumore del fegato, per la loro valutazione pre-trapianto e per l’esecuzione di tutti gli accertamenti e le procedure richiesti dal protocollo del trapianto di fegato. Inoltre il centro seguirà i pazienti trapiantati nel loro percorso di follow-up post-trapianto", spiega il professor Stefano Brillanti, della Gastroenterologia ed endoscopia operativa con l’incarico di Diagnosi e terapia delle malattie del fegato e delle vie biliari.
Il tema dell’incontro di domani a Siena è il pre-trapianto. Seguirà quello di Arezzo, il 18 ottobre, con al centro le indicazioni oncologiche al trapianto di fegato e a Livorno il 13 dicembre, con focus sul post-trapianto.
"Le nuove sfide che si prospettano nell’ambito dell’insufficienza epatica terminale e del trapianto di fegato sono assolutamente rilevanti – ancora il professor Brillanti –: l’aumento dell’età media dei riceventi, spesso affetti da molteplici co-morbidità, le nuove ed emergenti indicazioni al trapianto, la necessità di una standardizzazione nell’approccio all’epatocarcinoma, l’incremento del numero di pazienti in follow-up, sono solo alcune delle criticità che richiedono di razionalizzare i percorsi clinici integrando le più recenti tecnologie nei percorsi, rafforzando e coordinando le diverse specialità e promuovendo la crescita delle competenze. Gli incontri organizzati in Toscana pongono le basi per la nascita e il mantenimento di una rete capillare di competenze su tutto il territorio regionale, integrando le conoscenze di tutte le specialità necessarie per una diffusione condivisa dei percorsi di cura. L’obiettivo finale è offrire un’assistenza di alta qualità su tutto il territorio regionale".