Un tocco di giallo, per la stagione teatrale. Ai Rinnovati arriva ‘Trappola per topi’ di Agatha Christie. A portare in scena lo spettacolo è la compagnia di Ettore Bassi, per la regia di Giorgio Gallione, con traduzione e adattamento di Edoardo Erba e con Claudia Campagnola, Dario Merlini, Stefano Annoni, Maria Lauria, Marco Casazza, Matteo Palazzo e Raffaella Anzalone. Appuntamento stasera, domani alle 21 e domenica alle 17, per le consuete tre repliche alle quali ormai il pubblico senese è abituato. E domani alle 18.30, nel foyer del teatro, è in programma il primo incontro delle compagnie teatrali con il pubblico, per aprire il sipario sul dietro le quinte della produzione e rispondere alle curiosità degli spettatori. Prosegue così la rassegna del ‘Sipario rosso’ della stagione curata da Vincenzo Bocciarelli, direttore artistico dei Teatri di Siena. Un appuntamento con un classico della letteratura teatrale. "Il 25 novembre 1952 all’Ambassadors Theatre di Londra – spiega il regista, Giorgio Gallione – andava in scena per la prima volta ‘Trappola per topi’ di Agatha Christie. Da allora, per settanta anni ininterrottamente, il sipario si è alzato su questa commedia ‘gialla’ senza tempo e di straordinaria efficacia scenica. Adesso tocca a noi. ‘Trappola per topi’ ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. In fondo è questo che cerco nel mio lavoro: un mix di rigore ed eccentricità. D’altronde, dice il poeta, il dovere di tramandare non deve censurare il piacere di interpretare". Un’ambientazione rigorosamente ‘british’, come si addice alla produzione letteraria di una delle autrici più lette di ogni tempo, che però porta in scena personaggi universali, sempre attuali, perché con straordinaria efficacia incarnano vizi, ambizioni e sentimenti.
"Credo che i personaggi di ‘Trappola’ – afferma il regista – nascano ovviamente nella loro epoca, ma siano vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. E credo riusciremo a dimostrarlo grazie alla potenza senza tempo di Agatha Christie". Scene di Luigi Ferrigno; costumi di Francesca Marsella; musiche di Paolo Silvestri e luci di Antonio Molinaro.
Riccardo Bruni