
Tre istituti senesi rischiano il taglio. Colpa del decreto accorpamenti
SIENA
"In soli tre anni si avrà una riduzione di ben 24 istituzioni scolastiche rispetto a oggi, che non possiamo tollerare". E’ l’inequivocabile posizione del presidente della Regione, Eugenio Giani, contro gli accorpamenti degli istituti. In provincia di Siena il prossimo anno rischiano di perdere autonomia, con l’accorpamento, tre scuole: l’istituto comprensivo Tozzi e l’alberghiero Artusi di Chianciano, l’istituto Folgore di San Gimignano. Il problema è quello del ’dimensionamento’, è nel decreto interministeriale emanato a giugno dal Ministero dell’Istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’Economia, in base al quale devono essere accorpati gli istituti con meno di 900 studenti iscritti (erano 600 quest’anno); con conseguente perdita di autonomia, riduzione del numero dei dirigenti e dei direttori dei servizi generali e amministrativi sin dal prossimo anno.
La Regione Toscana si è subito mossa contro la legge, impugnando il decreto del Governo davanti al Tar del Lazio, per impedire il taglio di oltre 20 autonomie scolastiche nei prossimi tre anni. Entrando nel dettaglio, il Decreto oggetto del ricorso prevede per la Toscana una diminuzione dalle attuali 470 autonomie scolastiche a 455 per il 20242025, che scenderanno ulteriormente a 452 per l’anno scolastico 20252026 e a 446 nell’anno scolastico 20262027.
"Il problema ’dimensionamento’ delle tre scuole senesi esiste da anni: anche oggi con la legge che prevede almeno 600 studenti iscritti, quelle scuole non potrebbero rimanere autonome. Figuriamoci con il limite che salirà a 900 con il nuovo decreto ministeriale. Pertanto su questi istituti bisognerà comunque intervenire. Di certo non annullandoli in scuole omnicomprensive. Siamo al fianco della Regione contro questa soluzione indicata dal Ministero", dice Anna Cassanelli, segretario provinciale Flc Cgil.
Il decreto in sostanza indica di unire le scuole ’piccole’ (con meno di 900 studenti) di una stessa area, indipendentemente dall’ordine e grado, andando a costituire istituti omnicomprensivi (dalla materna alle superiori), con stesso dirigente scolastico e personale; forse anche in un’unica sede. "Bisogna stare attenti contro la legge sul dimensionamento – prosegue Anna Cassanelli –: ad esempio, se si andassero ad unire a Chianciano Terme gli istituti Tozzi e Artusi si farebbe un danno enorme al territorio della Valdichiana, già alle prese con la scarsa densità demografica. Gli omnicomprensivi vanno assolutamente evitati, sono una forzatura e non sono soluzione adatta alla nostra realtà; per di più queste scuole non hanno nemmeno il consigio di istituto, organo di raccordo con le famiglie e dunque di democrazia nella gestione. Piuttosto si potrebbe procedere facendo un Polo tecnico professionale tra Chianciano e Chiusi, per rilanciare il territorio e renderlo competitivo con la vicina Valdichiana Aretina".
"Continueremo a confrontarci con Comuni e Province, tramite ANCI e UPI Toscana, e con le organizzazioni sindacali - ancora il presidente Giani - per condividere come muoverci e opporci a questa scelta e a tutte le altre che avranno come conseguenza tagli alla scuola".
Paola Tomassoni