Tre trapianti di rene in meno di 12 ore all’ospedale Le Scotte. L’eccezionale evento si è concretizzato grazie alla generosità delle famiglie dei donatori e alla sinergia tra l’Organizzazione Toscana Trapianti e il Centro Nazionale Trapianti, che ha coordinato le équipe di tre regioni, la Toscana con Siena, la Sardegna con Cagliari e il Piemonte con Torino. I riceventi erano in lista da tempo al centro trapianti di rene dell’AouS, coordinato da Guido Garosi. Gli interventi sono stati realizzati dai chirurghi Vincenzo Li Marzi e Gian Luigi Adani, con il supporto dell’équipe anestesiologica coordinata da Pasquale D’Onofrio.
"La particolarità di questi trapianti – spiega il professor Li Marzi, dell’Urologia – oltre alla contemporaneità nella disponibilità degli organi arrivati a poca distanza uno dall’altro, è che tutti i donatori erano in altre regioni. Due reni sono arrivati da Torino con prelievo da donazione dopo morte cardiaca. Gli organi prelevati sono stati connessi alle macchine da perfusione e inviati al nostro Centro, in condizioni ottimali. L’altro rene proveniva dalla Sardegna ed è stato reso disponibile grazie a una richiesta prioritaria a livello nazionale per il nostro ricevente, inserito nel programma nazionale per i pazienti iperimmuni, ovvero riceventi con un elevato numero di anticorpi, svantaggiati nel reperire un organo compatibile".
"Gli interventi sono stati realizzati tutti il 29 novembre – aggiunge Adani, direttore della Chirurgia Generale e Trapianto di rene – e sono andati bene. I pazienti sono tutti in degenza protetta, reagiscono correttamente alle terapie e il decorso è regolare. Siamo così arrivati quest’anno a 38 trapianti. I riceventi in lista di attesa confluiscono nella lista unica regionale della Toscana e, quando un organo si rende disponibile, viene attribuito sulla base di questa lista unica. Una volta che il paziente entra nel percorso assistenziale, i professionisti se ne prendono cura prima e durante l’intervento e nelle fasi di follow-up".
"Grande impegno e collaborazione di tutto il personale di sala operatoria, che ha lavorato ininterrottamente per una speranza di nuova vita per i tre trapiantati – conclude Garosi, direttore di Nefrologia, Dialisi e Trapianto –. Tanti i professionisti impegnati dalla preparazione dei riceventi, agli interventi, fino alla degenza. II trapianto di rene è una procedura sicura e sperimentata che, nei casi di insufficienza renale terminale, rappresenta l’unica possibilità per restituire una funzione renale e staccarsi dalla dialisi".