
Novità per i treni da Roma a Chiusi (foto d’archivio)
Siena, 20 aprile 2025 – L’allarme lo ha lanciato la consigliere regionale Pd Elena Rosignoli, che sul tema ha presentato un’interrogazione: il caro vecchio InterCity che collega Roma con il sud della provincia, fermando a Chiusi-Chianciano Terme, è stato dirottato dalla linea Direttissima a quella lenta, con conseguente ritardo di oltre mezz’ora nel tragitto e anche le perdita della coincidenza per Siena.
Allarmata la consigliera regionale Rosignoli (“servono possibili soluzioni alternative che consentano di ridurre i disagi per i pendolari e garantire condizioni di mobilità adeguate lungo la direttrice interessata”), allarmato il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini (“È una questione cruciale per il nostro territorio, difendere questo treno significa difendere il diritto alla mobilità e la qualità della vita nelle aree interne”).
Considerazioni importanti, ma che vanno inquadrate anche in un’altra prospettiva: mentre da queste parti ci si balocca in schermaglie di campanile (come peraltro fa l’asse Arezzo-Regione) e di posizionamento politico di retroguardia sulla stazione dell’alta velocità MedioEtruria, con la provincia nel suo complesso incapace di assumere una posizione unitaria sul tema (se ne sono contate almeno tre: Creti-Farneta, Montallese, rafforzamento di Chiusi), altrove decidono per noi e vanno a colpire anche gli ultimi servizi essenziali rimasti. Nello specifico, se Trenitalia penalizza anche l’ultimo collegamento rimasto, come pensare che possa ridestinare un numero congruo di Frecciarossa alle fermate su Chiusi?
E peraltro, se la Direttissima è intasata di treni veloci, tanto da dirottare sulla linea lenta il collegamento con Chiusi-Chianciano Terme, riuscirà davvero a trovare posto l’annunciato Blues ibrido che da Siena dovrebbe raggiungere Roma in due ore? Se dovesse viaggiare sulla linea lenta fino a Orte, si può dire addio al collegamento in due ore.
Intanto ci sarà da capire qualcosa di più sull’InterCity 598, anche se tutto sembra purtroppo chiaro. “Il treno – spiega Rosignoli – parte da Roma Termini per Firenze Santa Maria Novella servendo le località intermedie di Orte, Orvieto, Chiusi-Chianciano Terme, Terontola-Cortona e Arezzo ed è storicamente utilizzato da numerosi pendolari che risiedono nei territori della Toscana meridionale e che si recano quotidianamente a Roma, rappresentando una delle poche soluzioni in fascia serale che consente di rientrare dalla capitale verso Chiusi e tutti i comuni limitrofi”.
Partenza alle 18,15 da Roma, arrivo a Chiusi alle 19,45, coincidenza per Siena alle 19,55. Ma da dicembre il treno è stato spostato sulla linea lenta, prima provvisoriamente e, pare, da maggio definitivamente, con una perdita di mezz’ora sull’orario di arrivo.
“Ho presentato una interrogazione alla giunta regionale – osserva Rosignoli – affinché chieda chiarimenti a Rete Ferroviaria Italiana Rfi e Trenitalia e possa con loro attivarsi al fine di promuovere un ripensamento di tale scelta e, comunque, valutare possibili soluzioni alternative che consentano di ridurre i disagi per i pendolari e garantire condizioni di mobilità adeguate lungo la direttrice interessata”.
Preoccupato anche il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini: “Si tratta di una questione cruciale per il nostro territorio, con gravi disagi per pendolari, cittadini e turisti. Solo la Regione, magari con una azione congiunta con l’Umbria, può essere decisiva. Non possiamo accettare che, ancora una volta, siano i pendolari a subire le conseguenze di decisioni calate dall’alto”.