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’Tropicana’, la fine del mondo annunciata dal tormentone estivo

Domani ai Rozzi l’epilogo di ’Metaversi Zeta’ con lo spettacolo che ha il titolo del celebre brano musicale

’Tropicana’, la fine del mondo annunciata dal tormentone estivo

Nel 1983 una canzone scala le classifiche e diventa il più classico dei tormentoni estivi. Il ritornello è semplice, immediato, orecchiabile: "Mentre la tv diceva, mentre la tv cantava, bevila perché è Tropicana ye". Un brano apparentemente spensierato che invece, seguendo il testo, racconta di una vacanza ai tropici interrotta dall’improvvisa eruzione di un vulcano, che con la sua lava ricopre i bungalow mentre l’attenzione della gente resta incollata alla pubblicità di una bevanda che sta passando in tv. Coscienze rese ormai apatiche dai mass media, che non riescono a leggere un incombente disastro ambientale. Eppure, a ogni passaggio la canzone porta con sé il solito balletto divertito.

Parte da qui lo spettacolo che domani alle 21 va in scena al Teatro dei Rozzi per la stagione ‘Metaversi Zeta’. Si intitola ‘Tropicana’ come la canzone del Gruppo Italiano, diventata simbolo dell’estate, delle feste in spiaggia, del divertimento e di balli di gruppo. "Ma di cosa parla davvero questa canzone?" si chiedono gli autori. In scena ci sono Francesco Alberici (Premio Ubu nel 2021 come miglior attore under 30), Salvatore Aronica, Claudia Marsicano (Premio Ubu 2017 come miglior attrice under 30) e Daniele Turconi, su drammaturgia collettiva a cura di Francesco Alberici, scenografia di Alessandro Ratti in collaborazione con Sara Navalesi e disegno luci di Daniele Passeri.

Lo spettacolo è stato finalista di InBox 2021 e conferma lo stretto legame tra il festival ideato da Straligut, per la ricerca di nuove voci e nuove compagnie cui assegnare repliche per portare i loro lavori in giro per l’Italia, e la rassegna che completa la proposta del cartellone ‘Metaversi’ dei Teatri di Siena.

"Utilizzando in maniera paradigmatica il brano e l’esperienza del Gruppo Italiano – spiegano da Straligut – lo spettacolo apre una riflessione sul rapporto tra arte e mercato. Sul palco l’identità della compagnia si sovrappone a quella del Gruppo Italiano, in un cortocircuito tra identità reali e immaginarie, in cui ogni interprete sembra fare outing delle proprie debolezze, vigliaccherie e speranze. Tropicana è una lenta immersione negli abissi, alla ricerca del nero che è sempre nascosto dentro un involucro colorato, e del punto di contatto tra quel nero e questo attuale che ci sommerge". Chiuderà la rassegna l’8 maggio ‘Apocalisse tascabile’ di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri, lo spettacolo vincitore di In-Box, in cui Dio compare in un supermercato della periferia di Roma e annuncia la fine del mondo.

Riccardo Bruni