
Il colonnello Gennaro Nasti, vice comandante provinciale dell’Arma di Siena
di Laura ValdesiSIENA"Il primo consiglio in assoluto per combattere le truffe? L’Arma non chiede mai soldi. Anche in strada, se qualcuno prende una multa e vuole pagarla, siamo dotati di pos. Ci si può mettere in regola tranquillamente usando carta di credito o bancomat. I carabinieri non chiedono soldi. A nessuno. La prima cosa da tenere presente per difendersi dai raggiri". Così il colonnello Gennaro Nasti del comando provinciale di Siena che ha dato consigli utili ai cittadini, soprattutto agli anziani, per evitare di cadere nella rete dei malviventi. Sempre più abili ma anche fantasiosi nel tessere i copioni delle truffe. Consigli che ha declinato nell’iniziativa promossa da Coldiretti sul tema che è stata aperta dal presidente Luigi Sardone mentre le conclusioni sono state affidate a Maria Stella Campagna, guida di Federpensionati Siena.
Occorre fornire messaggi chiari e diretti affinché arrivino ai cittadini in modo efficace. "Oltre al primo consiglio – ha proseguito nel corso dell’intervento il colonnello Nasti – c’è un altro aspetto da tenere ben presente: il telefono. Bisogna stare molto attenti a chi chiama e, se non si conosce, meglio riattaccare. Nel caso in cui la vittima non riesca a farlo perché i truffatori sono molto abili chiedete aiuto ai vicini. Oppure anche alla prima persona di fiducia che capita a tiro. Mai rimanere soli".
Ampio il panorama dei raggiri. L’obiettivo è naturalmente prendere ori ma soprattutto denaro. Non esitano a fingersi carabinieri, in realtà sono malviventi, pur di raggiungere lo scopo. Qui arriva un altro consiglio utile del colonnello Nasti: "Chiunque si presenta come appartenente all’Arma deve indossare la divisa. Diffidate sempre delle persone che si dicono delle forze dell’ordine mostrando solo un tesserino. Meglio non aprire oppure rispondere senza farli entrare, componendo prima il 112. Un numero facilissimo a cui chiedere aiuto. Raccomandazioni da tenere ben presenti per evitare un reato che considero abietto nei confronti, sovente, di categorie sensibili". L’occasione organizzata da Coldiretti è servita ai tanti che hanno partecipato come ’ripasso’ contro le modalità dei raggiri. Oltre ai finti appartenenti alle forze dell’ordine, infatti, ci sono anche le truffe che toccano il tasto dei sentimenti. Di solito viene usato un profilo social per contattare la ’preda’ mostrandosi attento e premuroso nei suoi confronti, fino ad ipotizzare una vita insieme. Poi arrivano le richieste di denaro: Bisogna stare attenti, pertanto, alle persone con cui si dialoga sui social, evitando di mandare denaro a sconosciuti. Fra i vari tipi di truffe da cui guardarsi, declinati dal colonnello nell’incontro di Coldiretti, quelle che puntano a prendere le credenziali di accesso ai conti correnti, per esempio, altre dove i malviventi vestono i panni dei finti tecnici di società di servizi, come quelle dell’acqua e del gas.
La fantasia delle bande, si diceva, è infinita. "Negli ultimi giorni stanno arrivando messaggi truffaldini su WhatsApp inviati da contatti della vostra rubrica, quindi apparentemente affidabili. I messaggi possono contenere richieste di votare per concorsi (danza, borse di studio), oppure richieste di bonifici urgenti", mette in guardia il Comune di Castelnuovo Berardenga. "Non bisogna cliccare – prosegue – non si tratta di messaggi reali. Sono tentativi di truffa per accedere al vostro telefono e rubare dati personali, identità, contatti e credenziali".